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Il tour di Toninelli tra le strade colabrodo della Sicilia: «Devo parlare subito con Musumeci»

Di Redazione |

PALERMO – «Lo Stato vuol aiutare di più i siciliani, la mobilità è fondamentale per spostarsi all’interno e verso il continente. Sono qui per vedere i cantieri e per intervenire nelle strade. Dovremo sicuramente parlare col presidente della Regione perché non è accettabile che in Sicilia ci siano queste strade colabrodo». Sono le parole del ministro per le Infrastrutture, Danilo Toninelli, che si è fermato a parlare con cronisti durante il sopralluogo nel cantiere del viadotto Himera, lungo l’autostrada A19.

Dopo l’A19 il tour del ministro prosegue nel cantiere della SS640 Agrigento-Caltanissetta in località Ponte San Giuliano (Caltanissetta) e poi alle 15.30 sopralluogo nel viadotto Morandi di Agrigento. Poi il ministro andrà nella Prefettura di Agrigento dove incontrerà i sindaci dei comuni colpiti dal maltempo. Ma al ministro sembra sia bastato arrivare sull’A19 per rendersi conto dello stato di degrado delle strade siciliane, seminate di cantieri, frane, buche, avvallamenti, restringimenti e pericoli vari.

«Sono qui per fare una vera ispezione nei cantieri Anas e Rfi. Lo Stato è tornato, la Sicilia è tra le massime priorità per questo governo», ha detto ancora il ministro. «Voglio capire qual è situazione, poi venite a Roma e io vi accolgo», ha affermatp rivolto ad alcuni amministratori locali che lo hanno fermato durante il sopralluogo.

I sindaci hanno detto al ministro che nell’area ci sono problemi enormi di viabilità, problemi che accomunano tutti i sindaci siciliani. Se solo si spostasse nell’Ennese, capirebbe la drammaticità della situazione. Ma è un po’ tutta l’Isola a pagare il conto di strade intransitabili.

Toninelli in una breve pausa del suo tour ha anche pubblicato un post su Facebook: «Ho da poco iniziato la visita in Sicilia – scrive il titolare delle Infrastrutture e dei Trasporti – per verificare con i miei occhi lo stato di avanzamento di alcune opere che questa bellissima terra attende, oramai, da troppi anni. Per lungo tempo l’Isola è stata dimenticata dai miei predecessori». E aggiunge: «Nel passato, quando è andata bene, sono stati inviati i soldi per gli interventi, ma senza una vera pianificazione delle azioni e soprattutto senza i controlli. Vi ricordate, ad esempio – prosegue – la strada dell’onestà, costruita nel 2015 con le restituzioni dei portavoce del M5S, in seguito al crollo di un viadotto autostradale che collegava Palermo con Catania? Ebbene, la trazzera dell’onestà, che per mesi ha ricucito la Sicilia, è ancora aperta e utilizzata dalla popolazione locale, mentre il viadotto, dopo tre anni, è tuttora in costruzione. Lavoriamo senza sosta per ridare ai siciliani infrastrutture dignitose».

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