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Blitz contro il clan di Carini: la mafia gestiva anche una condotta idrica abusiva

L'operazione ha accertato il rientro «a pieno titolo» di ex detenuti nelle fila della famiglia di Cosa Nostra

Di Redazione |

I carabinieri del comando provinciale di Palermo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip su richiesta della Dda, nei confronti di 5 persone, 4 in carcere e una ai domiciliari con il braccialetto elettronico, accusate a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsioni aggravate commesse avvalendosi del metodo mafioso e reati in materia di armi.

Le indagini, durate dal 2021 al 2023, sono state condotte dal nucleo investigativo del comando provinciale di Palermo e avrebbero accertato il rientro «a pieno titolo» di pregiudicati mafiosi, dopo lunghi periodi di detenzione, nelle fila della famiglia mafiosa di Carini, e l’inserimento in seno al clan di giovani e ambiziosi associati, appartenenti a famiglie che storicamente hanno diretto lo scacchiere mafioso locale.

I vertici del clan mafioso di Carini avrebbero gestito anche una condotta idrica abusiva mediante la quale, dietro pagamento, fornivano acqua per uso civile a una consistente fetta della popolazione che non aveva altre possibilità di approvvigionamento.

I nomi

Nell’operazione antimafia a Carini il gip Fabio Pilato ha disposto il carcere per Salvatore Abbate, di 55 anni; Giuseppe Passalacqua, 49 anni; John Pipitone, 42 anni e Salvatore Vallelunga, 43 anni. Ai domiciliari con il braccialetto elettronico Vincenzo Vallelunga, 74 anni. Gli indagati sono tutti di Carini. (A

L’operazione Feudo

L’inchiesta è il prosieguo dell’operazione Feudo che a settembre 2022 ha già portato all’arresto di 3 persone per il reato di scambio elettorale politico mafioso, ha ricostruito gli assetti interni della famiglia mafiosa di Carini, inserita nel mandamento di «Tommaso Natale e San Lorenzo» e i ruoli dei singoli uomini d’onore anche in ordine ad alcune estorsioni, commesse nell’ambito delle mediazioni immobiliari attraverso le cosiddette «sensalerie».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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