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Migranti, a Lampedusa situazione fuori controllo: all’hotspot oltre 7 mila persone

Tensione al molo Favaloro con centinaia di profughi costretti ad attendere per ore sotto il sole di essere trasferiti

Di Redazione |

Cresce la tensione a Lampedusa, dove centinaia di migranti sono ammassati sul molo Favoloro e aspettano di essere trasferiti all’hotspot. Stremati dal caldo e dalla fatica pressano per poter salire sui mezzi che li condurranno al centro di contrada Imbriacola. Alcuni per rinfrescarsi si sono gettati in acqua, mentre i soccorritori lanciano bottigliette d’acqua per cercare di rendere meno dura l’attesa.

Momenti di tensione si sono registrati durante la distribuzione dei pasti. «La situazione è rapidamente rientrata», spiegano dalla Questura di Agrigento. Intanto proseguono gli arrivi con l’hotpot che ha superato quota 7mila presenze.

Il sindacato di polizia allarmato

«Nonostante la situazione igienico-sanitaria nella maggior parte degli hotspot italiani sia migliorata, così come le condizioni di lavoro degli agenti di Polizia preposti al controllo dei flussi migratori, resta comunque il fatto che le strutture sono al collasso. In questo momento, ad esempio, nell’hotspot di Lampedusa ci sono oltre seimila migranti e probabilmente ne arriveranno altri nelle prossime ore» ha detto Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp.«A fronte di una situazione sempre più complessa per il nostro Paese – prosegue Pianese – lo stop arrivato da Francia e Germania all’ingresso di migranti provenienti dall’Italia è inaccettabile. Quello dell’immigrazione deve essere considerato a tutti gli effetti un problema europeo e come tale deve essere gestito a livello comunitario. È noto, tra l’altro, che le partenze dei barconi provenienti dalla Tunisia avvengono tutte dal porto di Sfax, luogo in cui, praticamente sotto gli occhi di tutti, vengono anche costruite le imbarcazioni. E allora perché nessuno Stato Ue ha sostenuto l’Italia, condividendo i principi alla base degli accordi con la Tunisia? Perché nessuno fa nulla per frenare questa situazione diventata ingestibile?».

Barcone sugli scogli, salvi grazie ai volontari

Il presidente dell’Associazione per i diritti degli anziani (Ada) di Lampedusa, Giorgio Lazzara, ha salvato ieri sera 13 migranti che rischiavano di affogare nelle acque antistanti alla Tabaccara.«Ero in barca con mia moglie e mia figlia davanti la Tabaccara – ha raccontato Lazzara – intorno alle 19, quando abbiamo visto un barchino, carico di migranti, che s’è schiantato contro gli scogli. Il natante è subito affondato e tanti migranti, finiti in acqua, chiedevano aiuto. Sono intervenuto subito e con mia moglie abbiamo issato a bordo 13 persone e abbiamo chiamato la Capitaneria di porto. Abbiamo, fra i 13, soccorso due donne e una bambina. La Guardia costiera ha poi ultimato le operazioni di salvataggio degli altri migranti e noi siamo rimasti in rada fino a dopo le ore 20».

Ex sindaco Martello: Meloni ha fallito

«Da alcuni giorni, e soprattutto nelle ultime ore, Lampedusa sta vivendo un’emergenza umanitaria che ha pochi precedenti ma evidentemente il governo Meloni ha tentato di imporre il silenzio stampa». Lo dice Totò Martello, capogruppo del Pd al consiglio comunale ed ex sindaco di Lampedusa e Linosa. «Quando il tema dei migranti serviva alla propaganda della campagna elettorale della destra – aggiunge Martello – per alimentare odio e paura tra gli italiani, qui ogni giorno c’erano decine di giornalisti di testate fedeli all’ideologia ‘melonianà e ‘salvinianà pronti a ‘raccontare l’invasionè anche quando ad arrivare era solo un barchino. Adesso che ci sono più di 6.000 migranti, cioè tanti quanti sono i cittadini dell’isola, si incontrano molti giornalisti stranieri mentre quelli italiani sono una minoranza».«Capisco l’imbarazzo della signora Meloni che aveva fatto della spudorata idiozia del blocco navale il suo cavallo di battaglia in campagna elettorale, ma – osserva Martello – non è certo tentando di nascondere le notizie sotto il tappeto che un Paese come l’Italia può pensare di affrontare una simile emergenza umanitaria. Lo ripeto da tempo servono regole condivise a livello internazionale non per fermare i migrantì ma per gestire i flussi migratori in maniera ordinata regolare e sicura: basterebbe ispirarsi ai principi del ‘Global compact for migration, il documento delle Nazioni Unite che proprio questa destra si è sempre rifiutata di firmare. Invece il governo Meloni sta cinicamente abbandonando al loro destino migliaia di persone, perché è bene ricordare che si tratta di persone e non di numeri. Ed al tempo stesso – chiosa – sta abbandonando Lampedusa a sé stessa, grazie anche all’incapacità di chi la amministra e non è in grado di fare rispettare l’isola e la sua cittadinanza».

Nicolini: qui è un delirio

«E’ un delirio. Il molo Favaloro è un tappeto di umanità, non si fa in tempo a svuotarlo che di nuovo si riempie. Le persone sono ammassate, rinfrescate con gli idranti. Già stamattina c’erano decine di barchini in fila in attesa di sbarcare ed è andata avanti così per tutto il giorno. Anche l’hotspot è stracolmo». Giusi Nicolini, ex sindaca di Lampedusa, osserva il via vai delle unità di Capitaneria di porto e Guardia di finanza a Lampedusa dal molo. «Dove è il prefetto Valenti (commissario straordinario per l’emergenza migranti, ndr)? Mi aspettavo di vederlo qui a constatare con i propri occhi cosa sta succedendo e di cosa c’è bisogno”, dice all’Adnkronos, mentre una motovedetta delle Fiamme gialle stracolma di persone aspetta di poterle sbarcare. Solo uno delle decine di approdi – oltre 80 – che oggi si sono registrati sull’isola, dove, complici le condizioni meteomarine, gli arrivi sono ripresi a pieno ritmo.Barchini di ferro intercettati dagli uomini della Guardia costiera e della Guardia di finanza (“La loro abnegazione è massima”), ma anche sbarchi autonomi. Autonomamente, a esempio, sono arrivati circa 40 rintracciati a Cala Galera nel primo pomeriggio. «Insieme ad alcuni turisti e a concittadini li abbiamo rifocillati in attesa dell’arrivo dei carabinieri e del personale dell’hotspot. Tra loro c’era anche un ragazzo che aveva perso i sensi e una giovane mamma con un neonato. Non riusciva ad allattarlo perché da due giorni non mangiava. Erano tutti giovanissimi e spaventati». A Lampedusa chi può dà una mano. «Gli sbarchi si susseguono uno dietro l’altro. Anche le forze dell’ordine e il personale del Poliambulatorio sono allo stremo». Per l’ex sindaca di Lampedusa nell’isola «tutto sotto controllo non è perché i numeri sono allarmanti. Se il tempo regge e nei prossimi giorni continueremo ad avere la media degli sbarchi di oggi – avverte – il sistema isola crolla. Non è una questione di invasione o un problema di ordine pubblico, ma di accoglienza, non si riuscirà a far fronte ai loro bisogni. Neppure quelli sanitari, di cui hanno estrema necessità dopo la traversata in mare. Lampedusa è un’isola piccola con servizi insufficienti per i suoi stessi abitanti”. Per Nicolini, «l’unico modo per affrontare questa situazione è andare a soccorrerli molto più a sud di Lampedusa e avviare subito trasferimenti massivi e veloci verso la terraferma con grandi navi ad hoc che svuotino l’hotspot. E’ impensabile usare solo i traghetti di linea con questi numeri».

La raffica di sbarchi, con un copione che si ripete identico a ogni finestra climatica favorevole, per lei è il «segno più evidente del fallimento del Governo Meloni. Gli sbarchi non si fermano né con la propaganda né con editti e proclami», taglia corto. E il memorandum con la Tunisia? «Un’operazione propagandistica e fallimentare, direi completamente in perdita a giudicare dai risultati. Siamo di fronte a un fenomeno gravissimo, di dimensioni umanitarie straordinarie che richiede innanzitutto una grande missione di soccorso in mare per evitare di continuare a contare i morti, il cui numero nel Mediterraneo è aumentato in maniera esponenziale».Poi è necessario «pianificare l’accoglienza» e puntare su «ingressi legali e sicuri che sono l’unico modo per governare il fenomeno. Invece, da Cutro in poi c’è stata una discesa agli inferi». Il Governo ha dichiarato lo stato di emergenza per far fronte all’incremento degli arrivi. «Mi chiedo cosa stia facendo il commissario per l’emergenza. Qui a Lampedusa non si percepisce un aumento delle forze e dei mezzi. Gli uomini della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza non ce la fanno più, lavorano con turni massacranti senza sosta. Il prefetto Valenti venga qui. Perché la situazione è tutt’altro che sotto controllo».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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