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Navi Ong al largo della Sicilia, anche la Norvegia dice no alla richiesta di accoglienza dei migranti

Da Parigi "nessun dubbio che l'Italia li accoglierà". E la Francia è pronta a prendere una parte delle persone soccorse

Di Nicoletta Gullotta |

Dopo la Germania anche la Norvegia dice non avere «nessuna responsabilità ai sensi delle convenzioni sui diritti umani o del diritto del mare per le persone imbarcate a bordo di navi» private o di ong «battenti bandiera norvegese nel Mediterraneo». Lo ha precisato l’ambasciatore norvegese a Roma Johan Vibe in una mail inviata alla Reuters in risposta all’appello dell’Italia a Oslo e alla Germania di farsi carico dei migranti bloccati nel Mediterraneo.   

Conitnua quindi lo stallo sui quasi mille migranti sulle navi Ocean Viking, Geo Barents e Humanity 1 che si trovano al largo della Sicilia, fuori dalle acque italiane, senza un porto che il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, non ha concesso.

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, chiede alla Germania (la Humanity batte bandiera tedesca) il rispetto delle regole. Mentre Sos Mediterranee, che gestisce la Ocean Viking, si rivolge a Spagna, Francia e Grecia per poter sbarcare, visto il fermo no d'Italia e Malta. 

Tajani ribadisce la posizione del nuovo Governo, incontrando la collega tedesca Annalena Baerbock: "Con un Paese amico e grande interlocutore come la Germania – ha spiegato – dobbiamo collaborare tantissimo. Poi, poi quando c'è da dare qualche messaggio, soprattutto sul tema dell’immigrazione, lo facciamo con determinazione, ma per garantire il rispetto delle regole. Abbiamo chiesto che le navi delle ong rispettino le regole europee quando salvano qualcuno in mare e poi chiedono di attraccare nei porti più vicini".

Più esplicito il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che prende di mira il Paese di bandiera delle altre due navi: "dove dovrebbe andare una nave norvegese? Semplice, in Norvegia…", scrive in un tweet. L'altro ministro coinvolto, Piantedosi, che ha il compito di assegnare il 'place of safety', si guarda dal farlo. 

La situazione a bordo della Ocean Viking sta precipitando, le previsioni meteo annunciano vento forte, onde alte e un abbassamento delle temperature nel fine settimana, e le scorte si stanno esaurendo; i naufraghi devono sbarcare senza ulteriori ritardi.

La Humanity 1 ha inviato ben 17 richieste di porto, tutte ignorate: "le condizioni di salute dei naufraghi – segnala – stanno peggiorando. A causa delle temperature fredde di notte si sta diffondendo la febbre a bordo". E l’Unhcr ricorda che "il diritto del mare assegna chiare responsabilità nel coordinamento di ricerca e soccorso. Auspichiamo il dialogo tra tutti i paesi competenti per individuare al più presto un porto sicuro per le navi ong nel Mediterraneo con spirito di collaborazione e solidarietà".

 Bruxelles intanto monitora la vicenda "a stretto contatto" e indica una possibile soluzione, quella di attivare il meccanismo di solidarietà volontario, firmato nel giugno scorso, 21 i Paesi aderenti – che può essere utilizzato anche per ridistribuire i migranti al momento bloccati sulle navi al largo dell’Italia. Proprio quest’ultima è stata la prima ad usufruire del meccanismo: 38 candidati sono stati trasferiti in Francia e 74 in Germania nei mesi scorsi.   Numeri bassi rispetto agli 87mila sbarchi registrati quest’anno. Anche oggi gli arrivi si sono susseguiti senza tregua: un grosso peschereccio con 456 persone a bordo è stato intercettato dalla Guardia di finanza a 15 miglia dalle coste calabresi; a Lampedusa sono giunti in 121; altri 30 sono approdati nella Sardegna meridionale. 

In Italia fervono i dissidi in merito.

ll capomissione di Mediterranea Saving Humans Luca Casarini afferma "Chiediamo che tutte le navi che raccolgono persone in mare, giustamente perché questo prevede il diritto di navigazione – ha detto il ministro -, quando chiedono di attraccare in un porto italiano devono dirci chi c'è a bordo, quanti sono, da dove vengono, ci serve una relazione completa sulle persone, questo riguarda la sicurezza nazionale". 

"Le autorità, comprese quelle italiane, hanno sempre da bordo le informazioni sul numero delle persone soccorse, la loro provenienza e composizione familiare, il loro stato di salute – precisa Casarini -. Ci sono dei moduli della Guardia costiera italiana che abbiamo a bordo fatti apposta per questo. Ogni soccorso è numerato, con la posizione esatta su dove è avvenuto". Poi l’invito: "Tajani magari si sforzi almeno di studiare un po' la materia. Gli consiglio le 'linee guidà dell’Unhcr sulle operazioni di soccorso che coinvolgono rifugiati e richiedenti asilo, tutelati anche dalla Convenzione di Ginevra, o meglio ancora la lettura del Piano Sar nazionale prodotto dal Comando generale delle Capitanerie di porto. Se leggesse – conclude il capomissione di Mediterranea Saving Humans – si accorgerebbe che quello che stanno attuando, lui, Piantedosi, Meloni e Salvini, è un crimine grave, oltre che atto disumano e cinico. Ma forse ci vorranno dei Tribunali per fargli studiare la materia…". 

Infine, neppure il commento del governo francese si fa attendere: esso "non ha dubbi" sul fatto che l’Italia "rispetterà il diritto internazionale" e" accoglierà la Ocean Viking, la nave di ricerca e soccorso gestita da Sos Mediterranee"; Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno, Gerald Darmanin, ai media francesi. A bordo dell’Ocean Viking ci sono 234 migranti: viaggiavano su sei imbarcazioni in pericolo nel Mediterraneo centrale soccorse tra il 22 e il 26 ottobre.

Il ministro ha poi continuato: "Abbiamo detto all’Italia, e lo diciamo insieme alla Germania, che se la nave umanitaria verrà accolta in Italia, anche noi accoglieremo una parte dei migranti, delle donne e dei bambini, affinché l’Italia non si debba prendere carico da sola del fardello di questo arrivo di migranti".  COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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