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Il caso

Sicilia alle prese con l’incubo “sete”: Schifani a Roma per chiedere lo stato d’emergenza

Il Consiglio dei ministri oggi valuta l’istanza della Regione: subito decreto? Ma intanto Agrigento, Enna e Caltanissetta sono senz’acqua: tornano i bidoni e le autobotti

Di William Savoca |

Il Consiglio dei ministri esaminerà oggi pomeriggio la richiesta avanzata dalla Regione per la «dichiarazione dello stato di emergenza in relazione alla situazione di deficit idrico in atto in Sicilia». Alla riunione a Palazzo Chigi, in programma alle 17.30, parteciperà il presidente della Regione, Renato Schifani.Intanto il Comitato «Insieme per l’acqua» esprime preoccupazione per il persistente stallo nella riapertura della bretella di collegamento tra la Diga Gammauta e la Diga Castello. «Nonostante la nota del 30 aprile con cui il prefetto disponeva il trasferimento del flusso d’acqua, ad oggi tale spostamento non è ancora stato effettuato.

Manutenzione della bretella

La chiusura della bretella, avvenuta il 27 aprile per lavori di manutenzione, sta provocando gravi ripercussioni sull’approvvigionamento idrico della zona», spiega il comitato.«La riapertura della bretella è indispensabile – aggiunge – per garantire il flusso regolare dell’acqua e scongiurare il rischio di gravi carenze idriche, soprattutto in vista dell’imminente stagione estiva. Il Consorzio di bonifica Agrigento 3 non ha risposto alla richiesta di un incontro ufficiale, inviata via Pec il 22 aprile»Contemporaneamente la situazione sul fronte dell’acqua si aggrava nel centro Sicilia, in particolare nelle province di Enna e Caltanissetta, dove alla crisi idrica che ha portato riduzioni anche del 30% si è pure aggiunta la sospensione dell’erogazione per due distinti guasti alla condotta in prossimità della diga Ancipa.

I guasti si moltiplicano

Al primo guasto se ne è aggiunto un altro dopo le operazioni di riavvio dell’erogazione provocando sei giorni di mancata erogazione a dimostrazione del fatto che ancora oggi la condotta idrica che collega alla diga Ancipa è vetusta.A Caltanissetta è stato convocato un tavolo tecnico in Prefettura visto che l’emergenza ha avuto ripercussioni su bar e ristoranti ma anche nelle scuole sia nel capoluogo che in alcuni altri Comuni. Molti cittadini si sono forniti di bidoni (come accadeva anni fa nei periodi di grave siccità) per far fronte alla mancanza di acqua, mentre diversi ristoratori e bar non hanno potuto aprire agli avventori proprio perché avevano i serbatoi vuoti.A Enna il presidente dell’Ati, Nino Cammarata, ha convocato per giovedì l’assemblea dei sindaci per chiedere a SiciliAcque un piano di investimenti sulla rete idrica visti i continui danni e si è detto pronto ad adottare le necessarie azioni a tutela dei cittadini. Sempre a Enna ieri mattina alcuni quartieri e contrade erano ancora a secco, tra l’incredulità e la rabbia di numerosi cittadini i quali hanno fatto notare come la provincia ennese sia quella in cui il canone per l’acqua è tra i più cari d’Italia a fronte di continue criticità.AcquaEnna per far fronte ai disagi ha messo a disposizione delle cisterne per la fornitura di acqua.

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