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Asvis, con la transizione +2,2% di Pil 2050, con l’inazione -30%

'Sarebbe la catastrofe, le temperature in Italia più alte di 3°'

Di Redazione |

ROMA, 07 MAG – Accelerare la transizione energetica, in Italia aumenterebbe l’occupazione e il Pil, fino al +2,2% nel 2050, e ridurrebbe significativamente il debito pubblico. Una transizione tardiva, intrapresa dopo il 2030, peserebbe invece sui sistemi produttivi e finanziari, aumentando le disuguaglianze. E l’inazione porterebbe alla catastrofe: nel 2050 le temperature in Italia aumenterebbero di oltre 3 C° e il Pil crollerebbe del 30%. È quanto emerge dal “Rapporto di Primavera” dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS), presentato oggi nel corso dell’evento di apertura dell’ottava edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile, intitolato Guardare al futuro per cambiare il presente: le imprese e la finanza davanti alla sfida della sostenibilità, a Ivrea. In un’analisi realizzata dall’ASviS con Oxford Economics sugli scenari futuri dell’Italia al 2030 e al 2050, vengono valutati quattro scenari per il futuro del Paes. Da quello più auspicabile della “Net Zero Transformation” e l’abbattimento delle emissioni climalteranti, a quelli “insoddisfacenti” del “business as usual” e della transizione tardiva, fino a quello “catastrofico” derivante dall’inazione.

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