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Catania, siamo rimasti in piedi malgrado ogni calamità naturale: ma ora è il momento di agire, tutti

La città è risorta dopo catastrofi molto più gravi di quelle di questi giorni. Ma occorre un rinnovato senso del dovere a cui siamo tutti chiamati

Di Enrico Trantino* |

Siamo rimasti in piedi, malgrado ogni calamità naturale e la sfortuna si siano accaniti contro Catania e la sua provincia. La nostra comunità, seppure provata, ha mantenuto una condotta improntata alla civiltà. Anche nei legittimi momenti di rabbia, che ho vissuto e toccato con mano, in strada, nei quartieri in cui rischiava di montare la protesta, tra i passeggeri che stazionavano al terminal C dell’aeroporto.

Siamo rimasti orgogliosamente in piedi, non facendoci mai sopraffare dalla disperazione né tantomeno dalla facile tentazione della generica denuncia delle responsabilità (che vanno rigorosamente accertate).

La nostra Catania e tutta la Sicilia sono state fortemente sfregiate nella reputazione, all’estero e in Italia, costrette a pagare un altro pesante pegno di credibilità. Un’isola che per tre giorni è sembrata un girone infernale.

Nuove consapevolezze

Da questa surreale fase emergenziale dobbiamo uscirne con nuove consapevolezze e aggiuntive assunzioni di responsabilità. Non può bastare, infatti, la presa di coscienza – che abbiamo segnalato pubblicamente – dei clamorosi ritardi di Enel nel rifare la rete di distribuzione di cui era nota da anni la necessità della rigenerazione. Né tanto meno la certezza di un cambiamento climatico che ci lascia in balìa di eventi estremi, come queste terribili ondate di calore. Troppo spesso ci si rassegna agli eventi solo perché, con la scusa dell’inesorabilità di un futuro incerto, troviamo la scusa per non agire oggi. Ma solo con l’azione possiamo dare un senso alla nostra esistenza e porre le basi per cambiare quel che non ci piace.

Il momento della responsabilità

Per le donne e gli uomini di questo nostro tempo, per tutti e ciascuno, è il momento della responsabilità, di scelte strategiche e comportamenti quotidiani rispettosi delle regole di una sana e civile convivenza. Ciascuno secondo le proprie attribuzioni, ciascuno secondo le proprie possibilità, dobbiamo darci la mano per risalire insieme una china che purtroppo oggi non è appagante. Noi sindaci, ogni giorno sulla frontiera dei bisogni della gente, sperimentiamo quanto sia necessario non lasciare indietro nessuno.

Grazie anche alla straordinaria energia solidale del nostro privato sociale, siamo chiamati a fare il nostro dovere di cittadini, a scrivere pagine sempre nuove per rendere migliore questa nostra terra; affinché torni in tempi brevissimi a essere la più ricercata dai turisti sul web, la più affascinante per la capacità innovativa dei nostri imprenditori del turismo, meravigliosa per l’accoglienza dei suoi abitanti.Siamo pronti alla sfida del cambiamento, rinunciando a comodità e privilegi, rendite e tornaconti? Credo di sì, lo dice la nostra storia.

Catania è risorta dopo calamità molto più gravi di quelle di questi giorni. Grazie ai nostri antenati che si sono stretti per superare la notte. Quella stessa forza ci può arrivare solo lasciando spazio a un rinnovato senso del dovere a cui siamo tutti chiamati: lo dobbiamo ai nostri ragazzi che devono nutrire la certezza che valga ancora la pena rimanere a vivere qui da noi, sentirsi orgogliosi di appartenere a questo lembo di Terra che non merita di essere dimenticato e che è straordinario molto più di quanto, troppo spesso, non sappiamo riconoscere.

* Sindaco di CataniaCOPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA