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Balocco – Ferragni: Procura di Milano acquisisce carte, quella di Prato apre un’inchiesta

Dopo gli esposti del Codacons

Di Redazione |

Il nucleo di polizia economico-finanziaria di Milano sta acquisendo le carte raccolte dall’antitrust nella vicenda dei pandori Ferragni-Baiocco, nell’ambito dell’inchiesta esplorativa coordinata dal procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco.

Per l’istruttoria l’autorità garante della concorrenza (che ha multato l’influencer per oltre un milione di euro) ha raccolto moltissimo materiale e di conseguenza l’acquisizione da parte della Gdf prenderà diversi giorni. Tutta la documentazione, che compone un corposo fascicolo, sarà poi esaminata dalle Fiamme gialle che stenderanno una relazione da consegnare a Fusco, che poi deciderà se e quale reato ipotizzare ed eventualmente fare iscrizioni nel registro degli indagati. Al momento l’inchiesta è a carico di ignoti e senza titolo di reato.

Nel frattempo anche la procura di Prato ha aperto un fascicolo modello 45, cioé senza ipotesi di reato e senza indagati, per la vicenda legata al pandoro Balocco firmato da Chiara Ferragni. La procuratrice facente funzione Laura Canovai ha aperto l’inchiesta come atto dovuto a seguito dell’esposto che l’associazione di consumatori Codacons ha presentato all’autorità giudiziaria nelle varie città italiane. Nel suo esposto all’autorità giudiziaria il Codacons ipotizza il reato di truffa aggravata a danno dei consumatori. Secondo il Codacons è stato fatto credere che «acquistando il Pandoro Pink Christmas i consumatori avrebbero contribuito alla donazione» all’ospedale Regina Margherita di Torino «in realtà già fatta dalla sola Balocco» e che «comprando il pandoro si poteva contribuire alla donazione e che la signora Ferragni partecipava direttamente alla donazione, circostanze risultate non rispondenti al vero».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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