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il caso

Donna uccide a forbiciate con l’acido l’amico conosciuto al Sert: «E’ stato Satana»

Il delitto in provincia di Udine. Lei ha confessato

Di Lorenzo Padovan |

Decine di coltellate e colpi di forbici hanno ucciso sabato sera, Stefano Iurigh, 43enne friulano, mentre si trovava nella sua abitazione di Bicinicco (Udine). Non paga, la sua assassina, Silvia Comello, una coetanea di Reana del Rojale, ha spruzzato sul volto dell’amico dell’acido muriatico. Un’azione giunta al culmine di un acceso diverbio.Ai carabinieri ha detto di essere stata lei a commettere l’omicidio farfugliando richiami a Satana come mandante del delitto.Una morte violenta che al momento non ha ancora una spiegazione, anche se gli investigatori si stanno orientando nel mondo della tossicodipendenza: i due si erano conosciuti al Sert di zona. Entrambi da anni erano prigionieri della droga.L’omicidio è avvenuto ieri sera attorno alle 21.30. L’uomo – manutentore nel settore della cantieristica navale, spesso all’estero – era stato visto rientrare a casa, a piedi, poco prima. Nessuno dei vicini ha sentito urla o richieste di aiuto. È stata la stessa Comello, dopo aver ripetutamente colpito a morte l’amico, a comporre il 112 ammettendo le proprie colpe e chiedendo l’arrivo immediato di soccorsi e forze dell’ordine.I carabinieri sono giunti in pochi minuti e hanno trovato la donna in strada, con gli abiti sporchi di sangue che pronunciava frasi sconnesse. Non era lucida e non riusciva a fornire una spiegazione plausibile dell’accaduto. Per tutta la notte i militari dell’Arma del Nucleo investigativo provinciale e della Compagnia di Palmanova hanno provato a ricostruire l’accaduto con l’obiettivo di risalire al movente di un delitto così violento. Tentativi vani. All’arrivo dell’avvocato di fiducia, alla donna è stato consigliato di avvalersi della facoltà di non rispondere.Saranno gli esami tossicologici – già eseguiti su Comello e in programma anche sulla salma nel corso dell’autopsia – a fornire risposte forse definitive all’inchiesta. Per ora gli investigatori non tralasciano alcuna pista sul movente, ma hanno già escluso il coinvolgimento di altre persone nell’evento diretto. Diverso sarà capire chi abbia fornito l’eventuale droga alla donna, nel caso venisse accertato che il crimine è stato compiuto sotto l’effetto di stupefacenti.A Bicinicco il delitto è stato vissuto come una deflagrazione: nella piccola realtà di fatto nessuno conosceva i due. L’uomo si era trasferito di recente dopo il naufragio di una lunga relazione sentimentale da cui aveva avuto anche dei figli, lei non era un volto in alcun modo noto, abitando a chilometri di distanza. Un crimine che resta brutale e che in queste ore ha sconvolto la piccola comunità del Friuli rurale.

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