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Catania, il web si ribella al “pizzo” del parcheggio

Catania, il web si ribella al “pizzo” del parcheggio

Sui social network sono nati diversi gruppi con migliaia di iscritti che postano commenti e immagini sulla piaga dei posteggiatori abusivi

Di Vittorio Romano |

In tempi di vacche grasse, la figura del posteggiatore abusivo veniva, forse, maggiormente tollerata. Erano numerosi gli automobilisti che, per amore di pace, consegnavano la moneta da 500 lire o addirittura la vecchia e mai abbastanza rimpianta banconota da mille al guardiamacchina di turno. Ma i tempi sono cambiati. L’euro prima, e la crisi poi, hanno svuotato le tasche dei cittadini e quella presenza che prima veniva vista quasi come la normalità, oggi è diventata fastidiosa, ingombrante, pesante, insopportabile. La gente dei parcheggiatori abusivi, spesso arroganti, violenti e pretenziosi, non ne può più.   Nell’era 2.0 questo malessere diffuso non poteva trovare migliore sfogo che sui social network, dove sono nate delle comunità che in pochissimo tempo hanno già raggiunto migliaia di condivisioni da parte di gente che racconta le proprie esperienze con i posteggiatori abusivi, ne denuncia i comportamenti e “posta” perfino immagini di luoghi in cui l’automobilista è costretto a pagare l’odiato obolo.   «Uniti contro il pizzo di strada – posteggiamo i posteggiatori Catania» è la comunità che su Facebook ha già raggiunto i 3.180 “mi piace”. Nelle informazioni della pagina si legge: «È arrivato il momento di dire basta! Un “mi piace” ovviamente non è sufficiente… questo è un luogo virtuale per confrontarci, denunciare e organizzarci». E infatti, “mi piace” a parte, i contributi di gente stanca di pagare un servizio non richiesto sono davvero numerosi, e quasi tutti corredati di fotografie che dicono più di mille parole. Nella pagina, inoltre, sono postati anche diversi articoli pubblicati sul nostro quotidiano in cui si parla del fenomeno sempre più dilagante in città. Qualcuno approfitta dello spazio per lamentarsi dell’iniziativa di Sostare che prevede in centro storico il pagamento della tariffa notturna, dalle 20 alle 3, di 2 euro. E scrive sinteticamente: “Sostare e posteggiatori abusivi, almeno mettetevi d’accordo”.   C’è un altro gruppo su Facebook. Si chiama “Posteggiatori abusivi: io non pago! ”. Anche questo è sorto da poco tempo e conta già 425 membri. Una delle foto postate mostra una ragazza accanto alla sua automobile rigata da un parcheggiatore abusivo. Sotto, la scritta “Io non mi scanto e non pago e questa (il graffio, ndr.) è una bella medaglia da mostrare con orgoglio”. Il gruppo invita la gente a inviare immagini come questa all’indirizzo postipost@libero. it. In altre foto c’è disegnata la Sicilia e sotto ci sono diverse scritte: “No al pizzo. Posteggiare è un diritto! ”. “La tua macchina non ha bisogno di nessuno che la protegga! ” e “Chi paga il parcheggiatore abusivo per timore… si piega alla mafia, incentivando la proliferazione di un sistema marcio”.   Dentro questa stessa pagina viene pubblicizzata la nuova community nazionale del parcheggio sicuro, “Parcheggiatori”, una App gratuita che “ti aiuta a scovare e segnalare i parcheggiatori abusivi in tutta Italia”. Tramite smartphone si possono inviare segnalazioni anonime da qualsiasi zona d’Italia; l’App consente di geolocalizzare il punto esatto della città in cui sono presenti i parcheggiatori abusivi e invita inoltre a specificare il prezzo pagato (fisso o a piacere) e i rischi per sé e per la propria auto.

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