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«La massoneria fa crescere le mafie», l’attacco del procuratore De Raho

Di Redazione |

«È la massoneria che comanda. È ormai documentato attraverso numerose indagini che Cosa Nostra e la ‘Ndrangheta sono cresciute proprio grazie alla massoneria».

E’ un attacco frontale alle logge segrete quello scagliato a Napoli dal procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho nel corso di un incontro sulle masso-mafie. Parole definite «particolarmente pesanti e ogni oltre ragionevole limite» dal Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi.

Proprio il nesso tra sodalizi criminali e massoneria è stato al centro dell’intervento di De Raho: «È la massoneria – ha spiegato – che ha la forza di andare avanti e sviluppare la nostra economia. È ormai documentato attraverso numerose indagini che Cosa Nostra e la ‘Ndrangheta sono cresciute proprio grazie alla massoneria».

Per il numero uno dell’Antimafia la massoneria rappresenta «quella camera in cui le varie forze condividono progetti. Ci sono la politica, la ‘Ndrangheta, Cosa Nostra, professionisti, magistrati, imprenditori. Ci sono tutte le categorie».

E’ in quei salotti – secondo l’alto magistrato – che economia e politica si sono incontrate con le mafie ed è lì che hanno effettivamente costituito «quel comitato d’affari che ha poi determinato infiltrazioni negli appalti, acquisizioni di vari settori e l’esclusione di chi si muove nel rispetto delle regole». Andando a determinare una situazione rispetto alla quale «c’è da stare molto attenti».

Nel mirino di De Raho la natura delle associazioni segrete e la loro costituzionalità. «Credo che nel mondo di oggi – ha detto – parlare di associazioni segrete è di per sé contrario alla nostra Costituzione perché una cosa è esercitare liberamente il proprio pensiero e altra cosa è muoversi stringendo patti segreti, nascondendo i nomi, che poi finiscono per costituire la base anche per deviazioni di quelli che possono essere degli obiettivi apparentemente legali».

«Laddove c’è un segreto c’è certamente qualcosa di illegale» la teoria di De Raho che chiede l’intervento del Parlamento per contrastare il fenomeno e valutare se effettivamente in democrazia sia ancora possibile parlare di associazioni segrete o se invece le associazioni debbano essere tutte trasparenti e facilmente raggiungibili nella loro composizione».

Ma De Raho ha parlato anche del patto Stato-mafie: «Un patto – ha spiegato – su cui bisogna svolgere tutti gli approfondimenti necessari perché in determinati momenti ci sono stati depistaggi e deviazioni da parte di quei servizi paralleli e illegali che hanno operato per coprire stragi in danno della collettività e dello Stato». «È là che si deve trovare la verità – ha aggiunto – perché fino a quando non si troveranno quelle verità non si potrà recuperare a pieno la nostra democrazia». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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