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Se i Comuni non hanno soldi ci penserà Palermo… forse

Rifiuti: sarà la Regione siciliana a pagare direttamente Ato ed Ssr

Di Michele Barbagallo |

Tra i recenti provvedimenti assunti dal Governo Crocetta per cercare di scongiurare l’emergenza rifiuti c’è anche uno decisamente particolare. E’ stato approvato appena qualche giorno fa ma potrebbe avere effetti positivi sulla questione rifiuti ma devastanti sulla vita stessa dei Comuni. L’idea è semplice da una parte, complessa dall’altra. I Comuni sono insolventi verso gli Ato Ambiente o le Srr, e questa insolvenza non consente di gestire il ciclo dei rifiuti? Bene, allora la Regione, che ogni anno trasferisce delle somme ai singoli Comuni, tratterrà l’equivalente dei debiti degli enti locali per cederli direttamente a Ato e Srr. Una sorta di Robin Hood delle società dei rifiuti, che toglie ai Comuni per dare alle Ato e alle Srr. Un ragionamento forse duro, forse necessario, visto che i Comuni sono insolventi da anni, ma che potrebbe portare proprio gli enti locali al dissesto economico perché improvvisamente nel bilancio 2016 si troverebbero milioni di euro in meno. Anche in provincia di Ragusa la situazione debitoria dei Comuni verso l’Ato Ambiente Ragusa è decisamente complicata. Se i Comuni montani (Ragusa, Monterosso Almo, Giarratana e Chiaramonte Gulfi) sono in regola con i pagamenti, tutti gli altri Comuni devono versare ancora le somme all’Ato Ambiente. E così Scicli deve pagare 3 milioni di euro, Vittoria 7 milioni di euro, Santa Croce circa 500 mila euro, Acate 250 mila euro, Pozzallo 1,2 milioni di euro. C’è poi la delicata situazione di Ispica e Comiso, entrambi i Comuni sono già in dissesto, che dovrebbero dare rispettivamente 1,8 milioni di euro e 4,7 milioni di euro.

“L’Ato Ambiente non ha avuto altra strada che avviare i decreti ingiuntivi nei confronti dei Comuni visto che non hanno pagato finora quanto dovevano – spiega Giancarlo Cugnata, presidente del collegio dei liquidatori Ato Ragusa – Proprio a causa di questi debiti mai saldati, Srr e Ato non sono in grado di operare in Sicilia come dovrebbero. L’Ato Ambiente Ragusa, ad esempio, è arrivata ad avere 45 milioni di euro di debiti perché i Comuni non versavano. E questo ha ovviamente causato enormi problemi. Come collegio dei liquidatori stiamo facendo il massimo sforzo per recuperare queste somme. Con il consuntivo 2015 saremo in grado di dimostrare di essere riusciti a recuperare parte delle somme che i Comuni ci devono e il debito verso l’Ato si è ridotto di circa il 50%. Tra l’altro con i soldi recuperati abbiamo, insieme al commissario inviato dalla Regione, operato in sinergia per migliorare i servizi nelle discariche di Ragusa e Vittoria, soprattutto per il post mortem”.

Un impegno massimo che però avrebbe potuto dare frutti migliori se solo si fosse riusciti a trasferire tutto, come tra l’altro prevede la legge, nelle mani della Srr. Ma quest’ultima ha pure vari problemi di natura economica e così l’Ato ha continuato a pagare il personale e gli strumenti per poter svolgere i compiti delle Srr. E questo ha naturalmente comportato delle spese che la gestione commissariale dovrà coprire. “Ma c’è di più – spiega ancora Cugnata – Siamo riusciti a far rimodulare le tariffe di conferimento facendo eliminare la quota dell’ammortamento. Così per i Comuni il debito diminuisce di molto e sono più propensi a pagare. Una soluzione simile l’abbiamo già attuata con il Comune di Modica che ha pagato, in più scadenze, la somma di 5 milioni di euro”. Per Cugnata la Regione ha “comunque le sue responsabilità, rea di aver cambiato troppe volte e troppo repentinamente le regole. E anche l’ultima idea di trattenere le somme dei Comuni è tutta da verificare”. Perché fatta la legge, trovato l’inganno. Il debito, per essere tale, deve essere certificato. Solo così la Regione potrà trattenere le somme. Ma quale Comune certificherà il debito piuttosto che far ricorso non riconoscendolo?COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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