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Tragedia Casteldaccia, cos’è la Quadrifoglio group Srl

Toccherà adesso alla Procura di Termini Imerese accertare se la ditta abbia rispettato tutti i protocolli di sicurezza previsti per quel tipo di intervento

Di Franco Nuccio |

Una piccola azienda con 24 dipendenti e un fatturato di un milione di euro, fondata nel 2005, ma che negli ultimi anni si era aggiudicata appalti pubblici e commesse in un settore altamente specializzato. Quello della gestione dei rifiuti, ma anche della manutenzione di acquedotti, gasdotti ed oleodotti. E’ questo l’identikit della Quadrifoglio group Srl di Partinico, in provincia di Palermo, la ditta che stava eseguendo per conto dell’Amap i lavori a Casteldaccia dove è avvenuta la strage con cinque operai morti e due intossicati.

Agenti della squadra mobile di Palermo, che conduce le indagini sull’incidente, nel pomeriggio sono stati nella sede dell’azienda, in via Milano 95 a Partinico, per acquisire documenti e informazioni sull’inquadramento dei dipendenti. Secondo quanto sostengono i segretari provinciali di Fillea, Filca e Feneal «alcuni dei lavoratori vittime della tragedia erano sotto inquadrati rispetto alle mansioni che stavano svolgendo in cantiere».

Il titolare della Quadrifoglio, Antonino Di Salvo, 67 anni, è un imprenditore di lunga data, con una consolidata esperienza di appalti nella pubblica amministrazione. In paese chi lo conosce lo definisce «un gran lavoratore, una persona scrupolosa e molto attenta anche con i suoi operai». Di Salvo, che si trovava negli Stati Uniti per il matrimonio di un parente, ha anticipato il suo rientro non appena venuto a conoscenza della tragedia. Fino a stamattina pare che avesse ricevuto dai suoi operai le foto degli interventi che stavano portando avanti dando indicazioni per telefono su come procedere. Sul posto con gli operai c’era anche il socio e contitolare della Quadrifoglio group Epifanio Alsazia, che avrebbe compiuto 71 anni il 15 maggio prossimo, anche lui morto nell’incidente.

I lavori appaltati alla Quadrifoglio group dall’Amap, l’azienda partecipata del Comune di Palermo che gestisce l’erogazione idrica e le condotte della provincia, si stavano svolgendo sulla statale 113 in prossimità delle Cantine Duca di Salaparuta, marchio storico del vino siciliano. «Sono stati predisposti a seguito delle ripetute segnalazioni degli ultimi giorni sulle anomalie della rete fognaria. Per la loro esecuzione Amap – si legge in una nota dell’azienda – ha incaricato la ditta Quadrifoglio Group per ogni attività di verifica del suddetto tratto fognario. I lavori, che prevedevano la messa in quota dei pozzetti e la disostruzione con ausilio di autospurgo, sono stati avviati il giorno 29 aprile».Toccherà adesso alla Procura di Termini Imerese accertare se la ditta abbia rispettato tutti i protocolli di sicurezza previsti per questo tipo di intervento. Il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Palermo Girolamo Bentivoglio Fiandra, presente sul luogo della tragedia, non sembra nutrire dubbi: «Se fossero state prese tutte le precauzioni del caso tutto questo non sarebbe successo». Bentivoglio ha confermato che a uccidere le vittime sono state esalazioni di idrogeno solforato e ha escluso che ci sia stato un crollo all’interno delle fognature, come qualcuno aveva provato a ipotizzare.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA