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Pubblica amministrazione, Crocetta:

Pubblica amministrazione, Crocetta: «Anche in Sicilia norme contro i fannulloni»

Applicazione immediata della riforma Madia o ddl ad hoc dell’Ars

Di Redazione |

PALERMO – La grande eco della parole del premier Matteo Renzi sul licenziamento entro 48 ore dei fannulloni della pubblica amministrazione e dei conseguenti decreti della cosiddetta riforma Madia arriva anche in Sicilia, regione che conta un vero e proprio esercito di dipendenti pubblici (circa 49,7 ogni mille abitanti). «Aspettiamo di leggere il testo, se le norme della Madia sulle previsioni sanzionatorie nel pubblico impiego si applicano automaticamente anche in Sicilia meglio così, altrimenti proporremo un disegno di legge ad hoc per recepirle», ha detto presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta.    

Per il governatore «una svolta in questo campo era necessaria» e «la nostra linea è quella di applicare le norme Madia». Una svolta importante quindi anche nella nostra Isola, dove solo la Regione conta oltre 16.000 dipendenti a fronte di servizi al cittadino non certo all’altezza. Va detto comunque che poi i controlli si deveno eseguire, va verificato chi timbra e poi lascia il posto di lavoro, chi timbra per i colleghi e così via. E però non basterà questo a individuare i fannulloni, perché – a fronte di tanti dipendenti pubblici onesti – ci sono anche quegli impiegati che timbrano e poi restano sul posto di lavoro, ma magari giocano al computer e col telefonino invece di lavorare.     

Fra i casi siciliani più recenti ed eclatanti ricordiamo quello dell’Asp di Siracusa (dove molti dipendenti pubblici che timbravano il badge e poi facevano gli affari loro sono già finiti a processo) o quello dello sportellista dell’Agenzia della Entrate di Palermo sospeso dal servizio perché beccato a giocare al solitario sul pc mentre negli uffici c’era una lunga fila di utenti in attesa.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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