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Migranti, in quattro morti annegati all’arrivo dei soccorritori a Linosa

Di Redazione |

POZZALLO – Polizia, Guardia di finanza e carabinieri hanno sottoposto a fermo l’intero equipaggio del barcone carico di migranti poi sbarcati a Pozzallo dalle navi Protector di Frontex e Monte Sperone della Finanza. Sono il comandante e 10 componenti dell’equipaggio, dotati di navigatore satellitare e bussola, accusati di avere favorito l’immigrazione di 447 migranti. Il capitano era già stato arrestato nel 2004 come scafista.

Contestualmente,  gli investigatori hanno appurato che sono annegati quattro dei quasi quaranta migranti che, alla vista delle nave Monte Sperone a largo di Linosa, si sono gettati a mare dal barcone su cui viaggiavano. Lo hanno confermato alla squadra mobile di Ragusa parenti e amici delle vittime. Per questo, al comandante e ai 10 componenti dell’equipaggio di scafisti del barcone, la Procura di Ragusa ha contestato anche il reato di morte come conseguenza di altro delitto. In particolare, sono stati alcuni migranti somali a riferire che appena notata l’unità navale italiana nei pressi di Linosa, hanno deciso di buttarsi in acqua per raggiungerla a nuoto. L’episodio è accaduto lo scorso 13 luglio e 34 migranti sono stati salvati da due motovedette della Capitaneria di porto e da una della Guardia di finanza. Tre somali hanno poi riferito che quattro loro parenti non si sono perse le tracce. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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