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Baby pusher molto attivo con tre “piazze” di spaccio

Di Vincenzo Pane |

Ad appena 17 anni aveva già messo in piedi un vero e proprio giro di spaccio di stupefacenti. Da solo, infatti, era riuscito a gestire addirittura tre piazze di spaccio: l’istituto professionale del capoluogo da lui stesso frequentato, un campetto di calcio e anche un garage, in sostanza una vera e propria base operativa e minacciava pure coloro che ritardavano nel pagamento delle dosi. Il cerchio degli investigatori, però, si è adesso chiuso sul giovane pusher che è stato arrestato per detenzione di stupefacenti e affini, spaccio ed estorsione aggravata dalla Squadra mobile, su ordinanza della gip dei minori Antonina Sabatino, la quale ha accolto la richiesta di arresto del procuratore capo minorile Laura Vaccaro e del sostituto Stefano Strino.

Il suo “campo” le droghe leggere: hashish e marijuana, e in questa attività aveva avuto anche una sorta di “mentore” ad avviarlo allo spaccio. Si tratta di un maggiorenne nisseno che è stato arrestato nei mesi scorsi dopo essere stato trovato con 100 grammi di marijuana. Episodio, quest’ultimo, che risale all’ottobre dello scorso anno e dal quale prese il via l’inchiesta a carico del minorenne.

I poliziotti dell’antidroga avevano anche notato il gran viavai di gente dal campetto di calcio dove i ragazzi incontravano il loro pusher di fiducia e parecchio movimento c’era anche dalle parti della scuola frequentata dal giovane. Ma i poliziotti hanno cercato di raccogliere quanti più elementi possibile per dare poi modo alla giustizia minorile di procedere nel modo più sicuro, e quindi sono iniziati gli appostamenti, i sopralluoghi, i pedinamenti e anche i controlli ad alcuni acquirenti, che venivano regolarmente sorpresi con la droga in tasca. Dodici, in totale, gli episodi di spaccio accertati dagli investigatori, ma l’indagine è ben più ampia e coinvolge pure alcuni maggiorenni. Due di questi sono pure stati perquisiti e i poliziotti hanno sequestrato 7 grammi di hashish e non è escluso che a breve possano esserci altri sviluppi.

Che l’attività di pusher l’avesse presa proprio sul serio lo dimostra anche il “rispetto” che cercava nei suoi “clienti”: la droga andava pagata subito o nel più breve tempo possibile. Un giovane al quale aveva venduto una dose si era sentito rivolgere una minaccia piuttosto forte: «O paghi o t’ammazzo a legnate». Episodio del quale i poliziotti che hanno indagato sul caso sono venuti a conoscenza, tanto che oltre all’accusa di spaccio, sul capo del giovane pende anche quella di estorsione aggravata.

L’aria del “duro”, nonostante i 17 anni, l’ha mantenuta pure quando i poliziotti si sono presentati davanti a lui per arrestarlo: dalla sua bocca sono infatti uscite parole di disprezzo all’indirizzo degli agenti che lo stavano portando via per condurlo al carcere minorile di Caltanissetta, dove il giovane è tutt’ora detenuto. E non sono stati soltanto i poliziotti i destinatari degli insulti. Parole poche gentili, tanto per usare un eufemismo, sono state rivolte anche al ragazzo da lui minacciato, probabilmente ritenuto “reo” di avere fatto la spia, di avere fatto, come si dice nell’assurdo gergo spesso usato non solo in ambito criminale, “l’infame”.

Tra oggi e domani il giovane nisseno dovrà comparire davanti alla gip dei minori Sabatino per l’udienza di convalida durante la quale sarà interrogato. Se deciderà di rispondere dovrà chiarire parecchi aspetti.

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