Notizie Locali


SEZIONI
Catania 25°

Caltanissetta

Caso Montante, Casagni in Antimafia: «La mia vita stravolta da questa storia»

Di Redazione |

«Oggi abbiamo cominciato il ciclo di audizioni sul Caso Montante con il giornalista Gianpiero Casagni. Il quadro che emerge è inquietante e desolante. La condanna in primo grado di Montante non segna la fine di uno dei capitoli più inquinati della recente storia italiana, anzi. Emergono complicità e silenzi molto più ramificati e profondi. Il coraggio di chi ha svolto con rigore il proprio lavoro di cronista come Casagni e Bolzoni ha permesso alla commissione anche di ricevere moltissima documentazione inedita che aiuta a fare luce sulle troppe amicizie compromesse che legavano Montante ad insospettabili. Andremo avanti con le audizioni sperando che si sollevi questo pesante velo di silenzio».  Lo ha detto il senatore Nicola Morra, presidente della commissione parlamentare Antimafia.

 «Questa vicenda ha completamente stravolto la mia vita lasciandomi senza lavoro. E’ una vicenda di cui non vuole parlare nessuno» ha detto, aprendo l’audizione in Commissione parlamentare antimafia, il giornalista Gianpiero Casagni a proposito del caso Montante. «Dal 2014 sono stato oggetto e destinatario di accuse mostruose da cui mi sono dovuto difendere da solo», ha sostenuto il giornalista il quale ha aggiunto, di essere stato, con altre due persone, «le parti che hanno subito più danni in questa storia: sono stato emarginato, isolato e considerato un pazzo. Chi doveva tutelarmi, l’Ordine dei giornalisti di Sicilia, è stato muto, sono stati addirittura avviati due procedimenti disciplinari contro di me, tutto è stato poi ovviamente archiviato». Casagni ha ringraziato Giuseppe Giulietti e Raffaele Lorusso (Fnsi) «gli unici a testimoniarmi solidarietà».

Casagni è stato giornalista del settimanale siciliano «Centonove», la cui società editrice è stata dichiarata fallita nel 2016. «Montante intercettato diceva: dobbiamo cafuggiare (picchiare ndr) prima Centonove, a Repubblica pensiamo dopo: un vero attacco alla libertà», ha detto oggi il cronista in Antimafia.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

Di più su questi argomenti: