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Catania in Serie B, domani il “giorno del giudizio”…

Di Giovanni Finocchiaro |

CATANIA – Il giorno del giudizio? Il giorno della vergogna? Il giorno dei palazzinari e dei galoppini in cerca di voti? In che modo chiamare la giornata di domani, 7 settembre, momento in cui il Collegio di Garanzia del Coni si riunirà a sezioni unite per decidere il format del campionato di Serie B e, nel pomeriggio, nel caso in cui si dovesse passare da 19 a 22 club, i nomi delle ripescate?

Manco a dirlo a Catania non si parla d’altro. E non solo a Catania. I social amplificano, i giornali aprono ogni giorno trattando l’argomento. Ci si appiglia anche ai particolari che a prima vista sembrano insignificanti. Ogni tanto appare come d’incanto la Ternana. L’ultima trovata è che si recherà a Siena domenica per un’amichevole. Padronissima di fare quel che vuole, ma lo stato delle cose non cambia.

Il programma è già stato pubblicizzato più volte. Al mattino si discuterà, dalle 12 in poi, il ricorso di Ternana, Pro Vercelli e Siena contro l’esito favorevole ottenuto dal Novara; quindi i ricorsi di Ternana e Pro Vercelli contro la B a 19 squadre. Una volta stabilito il numero di partecipanti a un campionato che è già cominciato (ma che giusto in questa settimana osserverà un turno di riposo) si passerà a comunicare il nome delle eventuali ripescate.

E, in questo caso, la previsione è che si farà tardi, magari l’ora di cena. Per un giorno, l’ennesimo, Catania si fermerà o quanto meno tenderà l’orecchio a questa situazione che si trascina da un paio di mesi tra indiscrezioni, certezze, festeggiamenti, marce indietro, attese lunghissime. Sull’argomento hanno parlato proprio tutti. Ma proprio tutti: esperti, sportivi, dirigenti, calciatori, tecnici, politici da strapazzo e altri titolati, opinionisti nati per l’occasione. Facendosi anche una discreta pubblicità. Adesso è il momento di tacere e di aspettare. Catania merita la B per come si è comportata la stagione scorsa (anche se avrebbe dovuto conquistare il salto sul campo: ci è arrivato molto vicino) sotto il profilo agonistico.

Lo Monaco ha parlato più volte sull’argomento. Ci sono sospetti e veleni, ci sono polemiche a distanza ma quelle mai sono mancate. La città è pronta a festeggiare perché sa di avere diritto alla categoria. Altrimenti? Altrimenti visto che è stata allestita una squadra che sembra più forte delle altre, vuol dire che bisognerà rimboccarsi le maniche e vincere sul campo.

Adesso si profilano giorni importanti per i palazzinari tutti incravattati. A ottobre ecco le elezioni federali. Gravina sembra uno dei candidati più apprezzati, Abete non è candidabile perché ha già governato per due legislature. Spunteranno altri volti più o meno noti, fatto sta che il calcio, a prescindere da come andrà la giornata di domani, ha fatto la figura più dilettantistica di tutti i tempi.

Senza voler riproporre tutto quello che è capitato, basta ribadire che uno statuto (che vuole la B a 22 squadre) non si può stravolgere dall’oggi al domani. E, se possibile, dopo le sentenze di domani, i vari rappresentanti di Federazione, Lega, calciatori, abbiano il buon senso di stare zitti e nascondersi invece di fare passerella davanti alla telecamera dei network più in voga. Meglio il silenzio che le cavolate sparate per dover istituzionali. Ecco, forse sarebbe più gradito un viso rosso di vergogna e non discorsi preparati dai portavoce.

La squadra intanto ieri s’è allenata senza Biagianti che dovrà procedere a controlli ma senza allarme alcuno. Rientrerà prestissimo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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