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«Pattenu i cavaddi», Giuseppe Rizzo e lo slogan che trascina il Catania

Rossazzurri lanciatissimi e il tormentone del centrocampista è ormai il manifesto goliardico del primato:«Domenica torneremo davanti al nostro pubblico con la consapevolezza che possiamo migliorare ancora»  

Di Giovanni D'Antoni |

Serie D Giovanni D’Antoni Mai come in questa stagione ed in questo momento, Giuseppe Rizzo, classe '91, ha dimostrato di essere profondamente legato alla maglia rossazzurra, palesandosi quale uno dei giocatori più preziosi nello scacchiere della squadra allenata da Giovanni Ferraro (è suo il minutaggio più alto tra i centrocampisti dell’Elefante) e uno degli irriducibili dello spogliatoio, altra qualità che non può essere sottovalutata.  Rizzo, come sta il Catania? «Come dico sempre, siamo un grande gruppo e una bella famiglia. Ci alleniamo bene e in generale stiamo tutti bene insieme»

Due giorni di riposo concessi da Ferraro come premio per l’impegno profuso dalla squadra. Sono serviti? «Il mister ci ha fatto un bel regalo, è importante perché ci ha permesso di recuperare energie fisiche e mentali».

Che cosa temi e quali errori vanno evitati domenica prossima contro l’Aversa? «Non temiamo nessuno, domenica si deve solo vincere e prepareremo al meglio questa partita. San Cataldo è il passato, è stata una partita molto strana, una guerra dentro e fuori dal campo».

Dal punto di vista fisico come si sente Giuseppe Rizzo? «Ho fatto una prima sessione con la squadra, ho mancato solo la partitella ma sì, sto bene».

Campioni d’inverno, va bene così o si può migliorare qualcosa? «C’è sempre qualcosa che si può migliorare, ma siamo sicuramente contenti dell’inizio di stagione, dobbiamo migliorare partita dopo partita».

Al Massimino il Catania ha solo vinto, un motivo in più per mantenere questa buona abitudine? «Torniamo davanti alla nostra gente è sempre bello, dobbiamo vincere la partita come abbiamo fatto finora e ci auguriamo di fare molto bene».

Da centrocampista a centrocampista, il giudizio di Giuseppe Rizzo sul giovanissimo compagno di squadra Mattia Vitale. «Mattia è un bravo ragazzo che deve sicuramente migliorare ancora su alcuni aspetti fondamentali e per questo gli do qualche schiaffo e certe volte gli tiro le orecchie (ride, ndr) ma scherzi a parte, lui è forte ed ancora molto giovane…».

Il famoso “Pattenu i Cavaddi” è un mantra dello spogliatoio che ha contagiato la città. «L’ho dettto già più volte, è cominciato tutto a Ragusa (esordio in campionato) scherzando con Rapisarda e non mi aspettavo avesse questo seguito».

Questi “cavalli” rossazzurri non si sono mai fermati, ma hanno un po' rallentato la loro corsa? «Abbiamo speso tante energie nelle ultime partite, sia fisiche che mentali, abbiamo trovato campi e situazioni particolari ma va bene così, guardo avanti».

«Uniti come una famiglia» tra l’altro citato in più occasioni, denota l’importante comunione dentro e fuori dal rettangolo verde per i rossazzurri, che a Rizzo non hanno mai rinunciato. Elemento sempre presente nell’undici titolare scelto da Ferraro, ad oggi ha partecipato attivamente a tutte le partite, siglando due gol (uno pesante a Licata, dove ha indossato anche la fascia da capitano e l’altro contro il Canicattì, questa volta in casa) e un assist al Falcone-Borsellino di Paternò. Presente ovunque a fare da raccordo tra difesa e centrocampo, l’utilizzo di Rizzo appare imprescindibile per qualunque aspetto tattico. Condizione prima psicologica che mentale che lo sta vedendo con un ruolo e responsabilità nuovi. Ferraro, i compagni e ovviamente i tifosi sono pazzi di lui. Contro l’Aversa, si aspetta già la nuova “galoppata” dei cavalli etnei.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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