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Forum of Mediterranean Wowen Journalists a Bari dal 22 al 25 novembre

Di Redazione |

(Bari, 21 novembre 2022) – Dopo la tappa di Roma, la settima edizione dell’evento prosegue in Puglia con un doppio filo conduttore: Donne-Pace-Sicurezza e Infowar.

Bari, 21 novembre 2022. Ci saranno anche Lucia Goracci e Milena Gabanelli tra le ospiti italiane del settimo Forum delle Giornaliste del Mediterraneo, alle quali si aggiunge un lungo elenco di giornaliste provenienti da Ucraina, Russia, Palestina, Iran, Etiopia, Libia e Afganistan.

Dopo la prima tappa di Roma (in collaborazione con Pangea Onlus il 9-12 novembre), l’evento torna in Puglia presso l’Università degli Studi di Bari, da domani 22 al 25 di novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Un appuntamento ormai consolidato nel quale il giornalismo al femminile dà voce alle testimonianze di portatrici e costruttrici di pace nei Paesi lacerati da conflitti.

Voci dal mondo: il Forum of Mediterranean Wowen Journalists

Un programma ricchissimo

“Con il Forum delle Giornaliste – spiega Marilù Mastrogiovanni – daremo voce a chi che ogni giorno racconta i fatti diventando human rights defenders, anche mettendo a rischio la propria vita. La nostra bussola è la dichiarazione dei diritti delle donne scaturita dalla conferenza mondiale delle donne a Pechino e dalla Risoluzione 1325 dell’Onu”.

Ad aprire la sessione barese, domani 22 novembre, alle 9,30, il panel “Infowar, le notizie al tempo della guerra” dedicato al conflitto tra Russia e Ucraina e su come la disintermediazione ha assottigliato il ruolo sociale dell’informazione come strumento di democrazia e costituzione dell’opinione pubblica. A seguire, il panel “Che genere di notizie, che genere di guerra”: le donne sono i bersagli preferiti dagli haters on line che, con un linguaggio denso di stereotipi e discriminazioni, alimenta il fenomeno dell’hate speech. Nel pomeriggio il panel “Giornalismo investigativo, bene comune”: tutelare la pluralità e l’indipendenza dei media è uno degli obiettivi prioritari della Ue. Il Media Freedom act intende introdurre misure di protezione per incrementare la libertà di informazione, garantendo la sicurezza dei suoi operatori. La prima giornata si chiude con il panel “Metaverso, quali scenari per l’informazione”.

E così per i giorni seguenti, fino al 25 novembre con riflessioni sul nuovo ecosistema massmediale, sugli strumenti con cui saranno costruite le notizie del futuro, con riflessioni sulla deontologia professionale, sull’accesso all’informazione, sul concetto di privacy e, come sfondo, il ruolo delle donne giornaliste in tutti questi processi.

In presenza ma anche online

Gli incontri si svolgeranno nell’aula don Tonino Bello del dipartimento For.Psi.com dell’Università del capoluogo pugliese. Sarà possibile seguire le dirette dei panel sui canali social del Forum e degli Enti parnter. Il lavoro di networking sarà la base per sviluppare tre position paper sull’Agenda DPS-WPS rispetto alle tematiche proposte dal Forum “Donne Pace e Sicurezza”, ossia i conflitti ideologici, sociali, politici, religiosi, ambientali in tre aree di crisi: Afghanistan, Ucraina, Sahel.

Sin dalla prima edizione del 2016, il Forum richiama giornaliste, reporter indipendenti, esperte, attiviste, scienziate e ricercatrici universitarie, impegnate su diritti umani e gender studies per raccontare le realtà dei Paesi del Mediterraneo. Con la prima edizione sono stati affrontati i racconti del terrorismo, con focus su Siria, Turchia e Tunisia. L’anno successivo su Kosovo, Egitto con l’assassinio di Giulio Regeni, e sul femminismo islamico nel mondo occidentale. Nel 2018 il Forum ha raccontato la persecuzione delle minoranze musulmane nell’ex Birmania, la strage nello Yemen e i rischi per la libertà d’espressione a Malta, in Slovacchia, in Bulgaria e Messico. Nel 2019, focus su donne e diritti nel Corno d’Africa, in Iran e sulla guerra al popolo curdo. Nel 2020, il Forum ha affrontato le conseguenze della crisi pandemica legata al Covid-19 sulla libertà di stampa e gli impatti sul profilo sociale ed economico. Nel 2021, infine, focus su linguaggio e stereotipi dell’informazione quando si raccontano le differenze tra le civiltà, sulle inchieste giornalistiche su temi alla base di conflitti ambientali e sulla situazione in Polonia e Ungheria.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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