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Stamina, per la morte della piccola Rita

Stamina, per la morte della piccola Rita «ci saranno conseguenze penali inevitabili»

Andolina: «La bimba di Modica aveva diritto alle infusioni»

Di Redazione |

MODICA – Un volo di palloncini a forma di cuore ha salutato l’ultimo viaggio della piccola Rita, la bambina di due anni e otto mesi di Modica (Ragusa) affetta dal morbo di Niemann Pick, morta ieri tra le braccia dei genitori. Era in attesa delle cure Vannoni, come imposto agli Spedali Civili di Brescia, il 28 maggio scorso, dal tribunale del lavoro di Ragusa; ma non sono stati trovati medici disposti a applicare la terapia Stamina. E per questo ora Stamina Foundation va all’attacco: «Rita aveva diritto alle cure, aveva un’ordinanza favorevole – ha detto il èediatra immunologo Marino Andolina, vicepresidente di Stamina Foundation, indagato insieme al presidente Davide Vannoni -. Da Brescia dovranno rispondere ai giudici, prima che alla loro coscienza. Prima o poi qualche magistrato si arrabbierà. Ci saranno conseguenze penali inevitabili».

Andolina ha parlato ieri nell’audizione della Commissione Sanità in Regione Lombardia. «Mi fidavo dei medici di Brescia, sono persone per bene, non posso credere che abbiano scritto quella lettera immonda. L’hanno firmata con la pistola puntata alla nuca, perché un dipendente pubblico deve fare quello che gli dice il suo superiore», ha detto ancora Andolina, a margine dell’audizione, a proposito del rifiuto dei camici bianchi dell’ospedale lombardo di praticare le infusioni. «Sono persone – ha aggiunto – che ora rischiano un’accusa di omicidio con dolo eventuale, non di essere incriminati come me da Guariniello, ma di un crimine più serio». Per la piccola Rita, morta ieri, il Tribunale del lavoro di Ragusa, infatti, una settimana fa aveva imposto agli Spedali Civili di Brescia di trovare un medico che potesse applicare il metodo di Vannoni. «Ho sentito il padre di Rita – ha spiegato Andolina – e mi ha detto di aver bisogno di qualche giorno per affrontare il lutto, perché la bambina ha anche sofferto. Ma lui mi ha detto che ricorrerà legalmente. Non gliela perdona. Non tanto per sua figlia che ormai è morta, ma per gli altri bambini. Perché dopo Rita ce ne saranno altri. Ci sarà un massacro di innocenti». La terza infusione, ordinata dal magistrato, che le era stata negata e poi imposta, non è arrivata perché ci sarebbero stati obiettori di coscienza tra i sanitari preposti all’applicazione della “cura compassionevole”, come l’aveva definita il giudice. Ai funerali grande dolore dei genitori e degli amici dei familiari, ma molta compostezza. Soltanto il vice parroco della chiesa del Sacro Cuore, don Giovanni Roccasalva, durante l’omelia si è soffermato sul sacrificio della piccola Rita: «Nonostante non riusciamo a comprendere il mistero che sta dietro la morte di un bambino così piccolo, la sua anima era pronta. Bisogna inginocchiarsi dinanzi ai sacrifici di coloro che collaborano con Dio per la salvezza dell’uomo».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA