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La pasta alla Norma fra i piatti più taroccati all’estero: ecco le ricette storpiate

Il tipico primo piatto catanese spesso servito con un formaggio qualunque al posto della ricotta salata

Di Redazione |

La tipica ricetta della pasta alla Norma viene spesso taroccata dalla sostituzione della immancabile ricotta salata con semplice formaggio grattugiato mentre il Tiramisu che è forse il più conosciuto dolce italiano all’estero viene spesso tradito nelle sue componenti caratteristiche, savoiardi, mascarpone e marsala.

Sono solo due dei “pasticci” gastronomici che vengono spacciati per cucina Made in Italy nelle cucine estere. Circostanza sperimentata da quasi tre italiani su quattro (73%) in viaggio all’estero per lavoro o in vacanza che, almeno una volta si sono imbattuti in una specialità “taroccata” come l’abitudine belga di usare la panna al posto del pecorino nella carbonara, quella tedesca di impiegare l’olio di semi nella cotoletta alla milanese, quella olandese di non usare il mascarpone nel tiramisù, fino agli inglesi che vanno pazzi per gli spaghetti alla bolognese che sono del tutto sconosciuti nella città emiliana. 

È quanto afferma la Coldiretti sulla base dei risultati di un sondaggio condotto sul sito www.coldiretti.it, in occasione della Settimana della cucina italiana nel mondo. Un’ iniziativa utile – sottolinea la Coldiretti – per valorizzare l’identità dell’agroalimentare nazionale e fare finalmente chiarezza sulle troppe mistificazioni che all’estero tolgono spazio di mercato ai prodotti originali. È significativo e preoccupante il fatto che – sottolinea la Coldiretti – uno dei piatti “italiani” più diffuso siano gli spaghetti alla bolognese che spopolano in Inghilterra, ma che non esistono nella tradizione nazionale se non nei menù acchiappaturisti. 

Una variante molto diffusa spacciata come tricolore è anche la “'Pasta with Meatballs”, pasta con le polpette che nessun italiano servirebbe a tavola. Tra le specialità più “tradite” ci sono anche – continua la Coldiretti – la pasta al pesto proposta con mandorle, noci o pistacchi al posto dei pinoli e con il formaggio comune che sostituisce l’immancabile parmigiano reggiano e il pecorino romano. Nella ricetta tradizionale della costoletta alla milanese invece – prosegue la Coldiretti – non possono mancare oltre alla costola di vitello battuta, il pane grattugiato grosso, le uova, il burro, meglio se chiarificato, e il sale. Una ricetta che purtroppo non sempre è rispettata e – sostiene la Coldiretti – all’estero non è certo difficile trovare la costoletta alla milanese realizzata con carne di pollo o di maiale o fritta nell’olio di semi. Praticamente ovunque – continua la Coldiretti – è poi diffusa la tipica caprese servita con formaggio industriale al posto della mozzarella di bufala o del fiordilatte. La carbonara – ricorda la Coldiretti – è stata addirittura oggetto di uno scandalo in Francia dove è stata diffusa una video-ricetta delle farfalle alla carbonara con panna, uovo crudo, pancetta e pasta stracotta per quindici minuti che ha suscitato indignazione e pubbliche scuse.

Ma non si tratta purtroppo di un caso isolato.  «La mancanza di chiarezza sulle ricette Made in Italy offre terreno fertile alla proliferazione di prodotti alimentari taroccati all’estero dove le esportazioni di prodotti agroalimentari tricolori potrebbero triplicare se venisse uno stop alla contraffazione alimentare internazionale che è causa di danni economici, ma anche di immagine», afferma il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, nel sottolineare che «l’export del cibo Made in Italy nel 2022 raggiunge la cifra vicino ai 60 miliardi in valore se il trend di crescita del 14% rispetto al 2021 sarà mantenuto anche negli ultimi mesi dell’anno, secondo i dati Istat relativi ai primi otto mesi dell’anno». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA