La protesta
Catania, associazioni di categoria in agitazione per i tagli al servizio Asacom
Movimento sulla Legalità DLSA, Comitato Cittadino Vulcania, Associazione Comunità in Progresso, Federcontribuenti Sicilia e Gli Invisibili «hanno deciso di scendere in campo e difendere gli alunni diversamente abili e gli addetti», scrivono in una nota congiunta
La notizia già circolava, da qualche giorno, nelle aule delle scuole di primo e secondo grado e dell’Università degli Studi di Catania. Tutto ciò a seguito della circolare emessa dal Sindaco e Città Metropolitana di Catania il 29 novembre e in vigore dall’1 novembre, in tempi brevissimi. La circolare annuncia la riduzione del 15% delle ore settimanali di assistenza previste in favore degli alunni con disabilità con servizi di integrazione scolastica rispetto alle ore settimanali previste nei rispettivi PEI di ogni alunno, ad esclusione degli alunni con disabilità sensoriale, autorizzati alla prosecuzione fino al 31 dicembre di quest’anno.
Lo stato di agitazione era inevitabile. Per questi motivi, insieme le associazioni di categoria (Movimento sulla Legalità DLSA, Comitato Cittadino Vulcania, Associazione Comunità in Progresso, Federcontribuenti Sicilia e Gli Invisibili) hanno deciso di scendere in campo e difendere gli alunni diversamente abili e gli addetti Asacom che, senza loro colpe, si trovano in grosse difficoltà. Ora aspettiamo di venire convocati dal Sindaco del Comune e dai dirigenti della città Metropolitana di Catania. Attendiamo risposte immediate dagli organi competenti e ci auguriamo che venga ripristinata quanto prima possibile l’ordinaria erogazione del servizio in questione. Tutto ciò nonostante la legge nazionale abbia previsto un aumento da contratto nazionale per gli Asacom del 20% e un aumento del 6% di ore assistenza ai disabili che quest’anno sono aumentati di numero rispetto all’anno precedente. Tagliare i servizi fondamentali per adeguare la spesa agli stanziamenti in bilancio è un fatto di una gravità inaudita sia per gli Asacom, il cui reddito viene così fortemente penalizzato, ma in particolare per le persone con disabilità. L’aspetto economico non può e non deve pesare su soggetti fragili, di questo tutti siamo concordi, pertanto ci si augura che si apra un confronto con le istituzioni finalizzato a superare le criticità e trovare le soluzioni. L’eventuale chiusura del dialogo porterebbe a un consistente numero di ricorsi e interromperebbe quella sinergia essenziale tra gli utenti e le istituzioni coinvolte necessaria per un attività proficua dei giovani con deficit.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA