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Metropolitana, Fontana e Monte Po: pronte ad aprire a giugno subito dopo i collaudi

Il direttore Fce, Salvo Fiore: «Ci sono ditte che li stanno eseguendo. Le stazioni quindi apriranno la prima settimana di giugno»

Di Maria Elena Quaiotti |

Quando apriranno le stazioni della metropolitana Fontana e Monte Po? Ha sfiorato più d’uno il pensiero malizioso che si voglia far coincidere l’apertura con l’appuntamento elettorale a Catania del vicepremier e ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini, fissato tra il 30 e 31 maggio. Dunque abbiamo posto la domanda, secca, direttamente al vertice della Circumetnea. «La nostra priorità – risponde Salvo Fiore, direttore generale Fce – è dare alla città infrastrutture sicure e il prima possibile. Le stazioni sono pronte, è vero, e sono anche circolate immagini sui social non diffuse da noi, che avremmo preferito dare piuttosto una comunicazione istituzionale. Ma è anche vero che in realtà si stanno ancora completando i collaudi, si parla di collaudi statici, prove e verifiche funzionali, delle segnaletiche ferroviarie e antincendio. Siamo a buon punto, ma presumo ci vorranno ancora circa dieci giorni. Il completamento dei collaudi non dipende da noi ma dalle ditte che li stanno eseguendo. Dunque le stazioni apriranno, probabilmente, la prima settimana di giugno, o subito dopo».

Fontana importantissima

La stazione Fontana, che si chiama così perché si trova sul viale Felice Fontana, è fra le più sospirate in città poiché consentirà attraverso un tunnel pedonale di raggiungere direttamente l’ospedale Garibaldi Nesima. La stazione Monte Po invece permetterà ad uno dei “quartieri” della città di accorciare le distanze con il centro: anche qui è previsto un tunnel pedonale di collegamento dalla zona commerciale, dove si trova la stazione, con la zona residenziale. Il tunnel però non sarà pronto prima di settembre/ottobre. Nel frattempo verranno istituite apposite navette di trasporto da e per la zona abitata.A proposito di navette e shuttle, a partire da giugno e grazie all’intesa con Fce verrà attivato il servizio di collegamento da Misterbianco, inclusi Lineri e Belsito, con le fermate metropolitane del capoluogo etneo, Monte Po e San Nullo, servizio che verrà presentato stamattina in una conferenza stampa alle 10.30 al Comune di Misterbianco. Si tratta di una soluzione “dovuta” in quanto oltre ad essere molto gettonata è ancora in stallo la definizione del contenzioso con il Consorzio Medil proprio riguardo la tratta metropolitana da Monte Po a Misterbianco. «Su cui abbiamo qualche problema in più – ammette Fiore – rispetto all’altro contenzioso, con lo stesso Consorzio, che riguarda invece il secondo lotto della tratta da Stesicoro all’aeroporto, la Palestro-Stesicoro. In questo caso infatti si è fatto un passo avanti grazie al Comitato consultivo tecnico (Cct) del Ministero e stiamo definendo, insieme al Consorzio, l’adeguamento del progetti con relativi maggiori costi».

Il prolungamento Misterbianco e Paternò

È sul prolungamento da Misterbianco a Paternò, con lavori avviati lo scorso 22 marzo alla presenza del ministro Salvini e procedono a ritmo serrato, che Fiore, nel tentativo di spegnere le polemiche sulla cosiddetta dismissione della tratta in superficie della “littorina” con l’interramento, intende precisare: «Parliamo di sicurezza. Da Monte Po a Piano Tavola sarà interrata, poiché passa all’interno di un contesto urbanizzato che ne rende pericoloso l’esercizio. Da Piano Tavola a Paternò, tratto poco urbanizzato, la linea manterrà lo stesso tracciato originario in superficie, per venire poi interrata all’ingresso di Paternò sempre seguendo la stessa logica. Si tratta di garantire trasporti agevoli e in piena sicurezza, in linea con la modernità».

Impasse Stesicoro Aeroporto

Resta, infine, l’impasse della “Stesicoro-Aeroporto”, ovvero il primo lotto della tratta che dalla stazione Stesicoro, quindi dal centro città, dovrà arrivare all’aeroporto (si spera entro il 2026), ma bloccata da più di quattro anni per il crollo interno di una palazzina in via Castromarino con la “talpa” da allora ferma a poche centinaia di metri (a circa 30 metri sottoterra) dal crollo. È di ieri, del resto, la foto pubblicata su “Lo Dico a La Sicilia” di via Reclusorio del Lume, dove è in corso il consolidamento strutturale del piano strada propedeutico alla ripresa dello scavo, con l’allarme dei cittadini su un presunto “stop” dei lavori. «Nessuno stop – assicura Fiore – l’intervento finora fatto non ha dato i risultati attesi, stiamo dunque provando un’altra tecnica di consolidamento proprio perché per noi la priorità è la sicurezza. Vogliamo fare le cose per bene, come sempre, quindi ci vorrà ancora un po’ di tempo e di attesa».

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