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Pro Palestina, l’occupazione del rettorato a Torino va avanti

Gli studenti: "Rimarremo finché il rettore non parlerà con noi"

Di Redazione |

TORINO, 21 MAG – Gli studenti pro Palestina, che ieri hanno occupato il rettorato dell’Università di Torino, hanno chiesto che il Senato accademico, previsto per oggi in una seduta online, si svolga in una seduta congiunta alla presenza degli occupanti e chiedono inoltre un confronto con il rettore Stefano Geuna. “Il rettore fin dai primi giorni ha chiesto un incontro con chi sta occupando Palazzo Nuovo (sede delle facoltà umanistiche, ndr) con l’unico scopo di interrompere il blocco delle lezioni – affermano gli studenti, che sono circa una sessantina – Avevamo avanzato la richiesta di una seduta di senato accademico congiunta dove fossero presenti gli studenti e le studentesse, ma è stata spostata online. Il rettore si sta sottraendo da più di una settimana a ogni tipo di confronto”. “Resteremo qui finché non si presenteranno i senatori, i consiglieri per la seduta del senato in presenza. Abbiamo stilato un documento, insieme al corpo accademico, che consiste nella rescissione di ogni accordo con l’università israeliana col nostro ateneo – hanno evidenziato i ragazzi – L’Università deve dotarsi dello strumento del boicottaggio accademico per non dirsi complice di un genocidio”. Secondo gli occupanti gli accordi che UniTo ha con le università israeliane sono molti. “Gli accordi dell’Università di Torino sono parte integrante del genocidio palestinese. Il boicottaggio accademico è l’unico strumento per non essere complici dei crimini di guerra dello Stato di Israele”, concludono gli studenti occupanti.

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