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Tradizione e devozione: la settimana santa a Caltanissetta

Un viaggio di fede e rinnovamento nel cuore della Sicilia

Di Redazione |

La Settimana Santa, celebrata in tutto il mondo cristiano, assume un significato speciale a Caltanissetta, dove le antiche tradizioni religiose si fondono con il fervore popolare e la partecipazione dei devoti.

Questa città accogliente e calorosa diventa ogni anno il luogo di incontro di migliaia di fedeli e visitatori provenienti da tutto il mondo. Le strade si trasformano in vivaci scenari, con bancarelle colme di torrone, caramelle e palloncini a elio, mentre la piazza e le vie circostanti diventano luoghi di incontro e condivisione.

Quest’anno le celebrazioni della Settimana Santa cominciano il venerdì precedente alla Domenica delle Palme con la suggestiva Via Crucis cittadina, guidata dal Vescovo mons. Mario Russotto e animata dai giovani della comunità nissena.

Con la Domenica delle Palme, le strade si riempiono di rami d’ulivo e di palme intrecciate, simboli di gioia e pace, dando il via alle celebrazioni più intense della Settimana Santa. I fedeli si radunano nelle chiese per la benedizione dei rami e per partecipare alla messa, commemorando l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme. Nell’atrio della biblioteca “L. Scarabelli”, devoti adornano la barca di Gesù Nazareno con fiori di campo, preparandola per il suggestivo passaggio in processione tra le vie della città.

Il Lunedì Santo segna l’inizio della Scinnenza, un evento riconosciuto nel circuito internazionale di EuroPassione. La prima serata vede la messa in scena dell’ingresso a Gerusalemme e dell’Ultima Cena, con la lavanda dei piedi e l’istituzione dell’Eucaristia, seguita dalla cattura di Gesù. Il Martedì Santo, il centro storico si anima di figuranti in costume per la rappresentazione del processo a Gesù davanti a Ponzio Pilato e la flagellazione.

Segue la Via Crucis, culminante con la crocifissione e la deposizione di Gesù dalla croce, seguita dal pentimento e il tragico destino di Giuda.

Il Mercoledì Santo riveste un significato speciale per la Real Maestranza, un’organizzazione nata nel 1551 come milizia cittadina a difesa di Caltanissetta dai Turchi. Il titolo “Reale” fu conferito nel 1806 da Ferdinando IV di Borbone. Inizialmente militare, nel 1821 perse tale carattere. Il Capitano, artigiano scelto ogni anno, è centrale: detiene le chiavi della città, la spada e la fascia tricolore, diventa Cavaliere della Repubblica.

Nella sua categoria sono designate figure come lo Scudiero, il Portabandiera Storico e l’Alfiere Maggiore. Durante la processione, il Capitano simboleggia il peso del peccato, ma al culmine della celebrazione riceve il perdono, annunciando la liberazione dall’errore. Le vesti nere cedono il posto a quelle bianche, simbolo di rinascita.

La processione termina con la venerazione del Santissimo Sacramento in Cattedrale e una solenne processione della Real Maestranza, guidata dal vescovo.

All’imbrunire, accompagnate dalle bande musicali, 19 Piccoli Gruppi Sacri, chiamati Varicedde, confluiscono in piazza Garibaldi, da dove prenderà il via la processione.

Il momento clou della Settimana Santa nissena è la sera del Giovedì Santo, quando appaiono le Vare, gruppi statuari che rappresentano le scene della passione e morte di Gesù.  Realizzate dai Biangardi, scultori napoletani della seconda metà dell’Ottocento, e accompagnate da 16 bande, che suonano contemporaneamente durante il percorso, ognuna è decorata con luci e fiori e accompagnata da un corteo di devoti, proprietari, portatori di candele e fiaccole.

Il Venerdì Santo a Caltanissetta è un momento di profonda devozione e significato religioso per l’intera comunità. Al centro dell’evento c’è il “Signore della Città”, un piccolo Crocifisso che occupa un posto speciale nel cuore dei cittadini. All’imbrunire, i devoti, chiamati Fogliamari, vestiti con tuniche viola e scalzi in segno di penitenza, portano il Crocifisso per le vie della città, intonando le struggenti ladate in un antico dialetto siciliano.

Dopo il giorno di silenzio del Sabato Santo, la Domenica di Pasqua le campane suonano a festa, il Capitano della Maestranza restituisce le chiavi della città al sindaco e in Cattedrale il Vescovo mons. Mario Russotto celebra il pontificale solenne.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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