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Verso i play off di serie C

Quaini “l’equilibratore” del Catania: così il cocco di Tabbiani ha conquistato anche Zeoli

Il jolly difensivo è diventato un punto fermo dei rossazzurri. Testa ad Avellino

Di Giovanni Finocchiaro |

Una crescita graduale nello spazio di quasi 3 mila minuti. La stagione di Alessandro Quaini è cambiata in quel lasso di tempo nel quale è stato utilizzato dai tre allenatori che hanno guidato, a turno, il Catania e da “Cocco di Tabbiani” è diventato il Baresi della Serie C.

La duttilità

Centrocampista centrale o perno della difesa? Quaini ha interpretato i due ruoli con lo stesso impegno. Diciannove delle 29 gare della stagione regolare le ha gestite a centrocampo perchè sia Tabbiani che Lucarelli lo vedevano soprattutto in quello spazio e poi perchè le emergenze sorte durante la stagione, con gli infortuni di Rizzo, con Ladinetti che non s’è quasi mai adattato alla piazza e alle esigenze degli allenatori, hanno portato a una scelta d’emergenza. Ma al suo arrivo, o meglio quando ha ottenuto l’incarico di primo allenatore, Michele Zeoli non ha avuto dubbi: «Secondo come considero il gioco di questo gruppo, il ruolo di Quaini è in difesa, centrale di una linea a tre che può dirigere benissimo».

E’ rimasto a Catania per giocarsi il posto

Quando Tabbiani è stato allontanato, si era anche pensato che Quaini potesse seguirlo di nuovo al Fiorenzuola. Invece il calciatore è rimasto in rossazzurro. «Una grande piazza che ti dà tanto e che giustamente chiede il massimo. Per me è un’occasione importantissima» aveva sempre spiegato anche al nostro giornale quando gli è stato chiesto se avesse avuto dubbi durante il mercato di gennaio. Dubbi che non ha avuto nemmeno il club, disposto a risparmiarlo dopo la rivoluzione che ha portato via 13 giocatori per altrettante novità. Quaini ha mostrato tutto il suo essere professionista con prove spesso al di sopra della sufficienza.

Il Baresi della serie C

Magari il paragone sarà esagerato, ma molti tifosi del Catania, dopo avere assistito alla sfida interna contro l’Avellino, hanno coniato questo slogan: Quaini il Baresi della C. In effetti, durante i play off, Alessandro ha neutralizzato l’incubo Cisse dell’Atalanta, mai a segno contro i rossazzurri, l’altro giorno ha messo la museruola a Patierno, 20 gol in questa stagione, fino a costringere il tecnico Pazienza a sostituirlo. Diagonali di rientro, posizione sempre corretta, il gioco di testa efficace sugli anticipi. Anche portare palla, visto che da mediano non ha fatto cose eccezionali ma nemmeno disastri.

Cosa c’è nel futuro di Quaini

Che si avvicini davvero al Baresi della C è una fantasia che adatta un giocatore della squadra del cuore a un campione. Ci sta, un gioco che fanno tutti i tifosi. In ogni caso, la società sta anche pensando di confermarlo per l’anno venturo, visto il rendimento più che mai positivo che Quaini ha avuto nel momento clou della stagione. Queste sono ovviamente considerazioni legate al momento. L’anno venturo ci sarà un nuovo assetto societario, sul piano tecnico si dovrà organizzare, comunque finisca questa annata, una squadra che possa offrire un gioco ben più lineare e regolare di quello visto (o non visto) per l’intero campionato. Altri discorsi che per ora non sono prioritari. Se chiedete a Quaini la sua intenzione, la risposta manco a dirla sarebbe carica di entusiasmo: «Qui tutti vorrebbero giocare a lungo». Basta riassumere così il concetto.

Testa ad Avellino

Per ora conta la gara di domani sera. Difesa che non becca gol non si cambia. Nelle tre gare degli spareggi, fino a oggi, il Catania ha subito una rete (ininfluente e a tempo scaduto) in tre confronti. Una media in totale controtendenza con le medie del campionato E, allora, Monaco, Quaini e Castellini potrebbero rimanere i titolarissimi designati dall’allenatore anche per i prossimi decisivi novanta minuti.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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