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“Mio padre non si è suicidato, ora c’è la prova”

Di Redazione |

Palermo, 20 ott. “Mio padre non si è suicidato. Adesso c’è anche la prova della perizia calligrafica. Quella lettera di addio non è mai stata scritta da mio padre, come sosteniamo dal primo istante. La Procura di Palermo deve riaprire l’inchiesta sulla sua morte. Dopo quasi 30 anni è arrivato il momento della verità”. Fabio Lombardo, il figlio del maresciallo dei Carabinieri Antonino Lombardo, trovato morto nella caserma dei Carabinieri di Palermo nel marzo del 1995, non ha mai creduto alla tesi del suicidio di suo padre. E non ha mai smesso di lottare per “conoscere finalmente la verità”. “Vogliamo sapere cosa è successo quel giorno, e cosa ha portato alla morte di mio padre – racconta Fabio Lombardo in una intervista all’Adnkronos – Ci sono troppe stranezze in tutta la vicenda. Dal primo istante, da quando è stato ritrovato il corpo senza vita di mio padre”. Fabio e la sorella Rossella hanno presentato alla Procura di Palermo una richiesta di riapertura dell’inchiesta sulla morte del loro padre. Nove pagine, firmate dall’avvocato Alessandra Maria Delrio del foro di Sassari, in cui, viene inserita anche la perizia calligrafica di parte che sottolinea che la lettera trovata accanto al cadavere del sottufficiale non sarebbe stata scritta da lui. E che è una novità.

“Si ritiene che i documenti in verifica, non appartengano alla mano dello scrivente dei documenti in comparazione”, scrive la perita Valentina Pierro, criminologa e grafologa forense. In altre parole, quella lettera trovata accanto al sedile del maresciallo non l’avrebbe scritta lui. Ma cosa scrive la famiglia nella richiesta di riapertura delle indagini? “Per far luce sui tanti dubbi illustrati, la famiglia Lombardo ha scelto di percorrere la strada dell’accertamento scientifico, iniziando da quella lettera d’addio presente sul lato passeggero della Tipo e restituita ai famigliari come ultimo saluto – si legge nella richiesta visionata dall’Adnkronos – Ma si può accettare l’ultimo abbraccio di un padre e di un marito senza esser certi della sua autenticità? La risposta è no! Per questa ragione e per sete di verità e giustizia, si è conferito incarico alla dottoressa Valentina Pierro, criminologa e grafologa forense, al fine di redigere apposita consulenza tecnica, affinché effettuasse un’analisi comparativa tra la lettera testamento rinvenuta nell’auto del Lombardo ed i documenti originali del Maresciallo Antonino Lombardo, in possesso della famiglia, e quindi riferire i risultati dell’indagine tramite una relazione scritta”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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