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L'accordo

Fsc, la lista degli interventi finanziati previsti nell’accordo che si firmerà lunedì: ecco a chi andranno i 5 miliardi della Sicilia

Spuntano 135 milioni agli hotel già “bruciati” dal flop SeeSicily

Di Mario Barresi |

È tutto nero su bianco. L’Accordo per lo sviluppo e la coesione fra Palazzo Chigi e la Regione, che sarà firmato lunedì prossimo a Palermo da Giorgia Meloni e Renato Schifani, è stato definito in questi ultimi giorni. Ma il grosso del lavoro era stato già fatto nelle scorse settimane sull’asse Palermo-Roma. Senza che l’Ars toccasse palla, né in aula né nelle commissioni che rivendicavano una competenza. Del resto la procedura seguita dal governo Schifani è stata “blindata”: a caricare gli interventi siciliani del Fsc entro lo scorso 10 maggio nell’apposita piattaforma di Invitalia sono stati i singoli dipartimenti regionali, con la supervisione del dirigente della Programmazione, Vincenzo Falgares.

Il lavoro preliminare

Un flusso continuo di “schede” caricate per un totale che sfiora i 5 miliardi, che aveva creato un “overbooking” di 31,8 milioni, poi «interamente assorbito» dalla Regione. La giunta ha semplicemente «apprezzato» le fasi finali dell’iter, con due delibere: la 179 del 13 maggio con l’«aggiornamento del quadro programmatico delle risorse»; e la 192 del 22 maggio, in cui si dà il via libera allo schema finale dell’Accordo. In tutto 68 pagine, con l’elenco completo di tutti i progetti e con già gli spazi predisposti per le firme di Meloni e Schifani.E in questi atti, con i relativi allegati, che La Sicilia ha potuto visionare, c’è il dettaglio di come e dove saranno spesi, al netto dei 1,3 miliardi per il Ponte, i quasi 5 miliardi del Fsc siciliano: 4,5 miliardi per «interventi infrastrutturali» (compresi gli 800 milioni già stornati per i due termovalorizzatori) e 480 milioni per «incentivi».

I dettagli

Partendo però da cosa non sarà finanziato: zero euro, come già previsto, per “Ricerca e innovazione” e “Digitalizzazione” (su cui c’erano due proposte della Città metropolitana di Palermo): nelle due aree tematiche, come scrive Falgares in una nota del 13 marzo scorso, la giunta regionale «non ha apprezzato alcuna destinazione di risorse».Il primo tesoretto arriva per “Competitività e impresa”: 450 milioni. Dei quali 300 milioni alle Attività produttive e 150 al Turismo (che aveva sforato di 30 milioni). Nel primo ambito sono previsti 90 milioni per «riqualificazione dei Complessi termali di Sciacca e Acireale». E poi una serie di agevolazioni: 135 milioni per le imprese del comparto alberghiero ed extra-alberghiero (c’entra qualcosa il taglio della Commissione Ue sui fondi di SeeSicily per i voucher post Covid?); 100 milioni a «infrastrutture per le imprese»; 50 milioni per il cofinanziamento del Contratto di sviluppo, 44 milioni per “Ripresa Sicilia”, 27 milioni per “FaInSicilia”, 19 milioni per «realizzazione linea pilota microchip nell’area industriale di Catania» e 15 milioni di contributi alle «imprese di produzione cinematografica e audiovisivo».

Nell’area “Energia”, rispetto a una dotazione iniziale di 100 milioni, c’è stato un «minore assorbimento di risorse» pari a 31,6 milioni. In tutto sono previsti 45 interventi spalmati soprattutto nei comuni. Fra i più rilevanti: 6,4 milioni per l’efficientamento degli impianti di Melilli; 5,8 milioni per la casa albergo per anziani di Ravanusa; 4,5 milioni per la Colonia Marina di Licata; 3,1 milioni per il palazzo municipale di Maletto, 3 milioni per il convento dei padri cappuccini di Geraci.Molto più lungo e corposo l’elenco delle richieste, in tutto 241, sull’area tematica “Ambiente e risorse naturali”: a fronte di una disponibilità di 2,2 miliardi (compresi gli 800 milioni per i due termovalorizzatori) le schede caricate ammontano a oltre 2,5 miliardi, con un “overbooking” di 380 milioni, recuperato da altri risparmi. In questo contesto l’Agricoltura ha inserito progetti di irrigazione per i Consorzi di bonifica pari a quasi 290 milioni, circa 30 milioni per l’acquisto di mezzi antincendio richiesti del Corpo forestale.

Poi ben 139 opere (637 milioni il costo) alla voce “Rischi e adattamento climatico” distribuiti su tutto il territorio, gestiti dal commissario per il dissesto idrogeologico, di cui 250 milioni riservati a «interventi di ripristino degli alvei fluviali».

Alla “Cultura” erano preventivati 290 milioni, 120 dei quali per infrastrutture sportive. Queste ultime sono state però spostate, su richiesta del Turismo, all’area “Strutture sociali”. E dunque gli interventi culturali finanziati, in tutto 54 quelli caricati nella piattaforma Invitalia, ammontano a circa 170 milioni. Tra i principali: 20,6 milioni per la Cittadella della Cultura a Messina; 15 milioni per il Politeama di Palermo; 8 milioni per quartiere rupestre di Chiafura nel parco archeologico di Kamarina; 7,5 milioni per la rifunzionalizzazione dell’ex Santa Marta di Catania e altrettanti per la Rocca di Gagliano Castelferrato; 6,1 milioni per il museo di Castello Ursino a Catania.

La parte più significativa dei fondi riguarda le infrastrutture di “Trasporti e mobilità”. Nel Fsc, dopo il prelievo di 1,3 miliardi come cofinanziamento regionale per il Ponte, resta poco più di un miliardo per 150 interventi: la maggior parte (121 per 690 milioni) riguarda le strade. Fra le opere più importanti ci sono la costruzione dello svincolo di Monforte San Giorgio sulla Messina-Palermo (40 milioni), il collegamento interno di Alcara Li Fusi (39 milioni), gli interventi di messa in sicurezza sulle tre autostrade siciliane (37 milioni); previsti anche 25 milioni per il potenziamento dei collegamenti stradali con l’aeroporto di Comiso. A proposito: 82 milioni del Fsc sono destinati al trasporto aereo, di cui 20 per il progetto cargo a Comiso, altrettanti al terminal passeggeri a Palermo, più altri investimenti su Catania (9 milioni per il comparto security del piano partenze, 5 per la viabilità, 4,9 per il varco doganale, 3,2 per la rifunzionalizzazione del terminal passeggeri).

Uno degli investimenti infrastrutturali più importanti riguarda il trasporto su rotaie: 121 milioni, sui 729 del progetto, andrà alla tratta Misterbianco-Paternò della metropolitana di Fce. Altri 95 milioni al trasporto marittimo e 49 milioni per la mobilità urbana, con 5 progetti.

Nell’area tematica “Sociale e salute”, che ha assorbito le infrastrutture sportive, ci sono 250 milioni per tre interventi dell’assessorato alla Salute: 130 per il nuovo ospedale di Gela, 50 per il «rinnovo tecnologico Ismett 2» e 70 per un generico «rinnovamento della rete ospedaliera» in cui non sono specificati singoli progetti.Infine, “Istruzione e formazione”: 34 interventi (quasi tutti di edilizia scolastica e residenze universitarie) caricati sulla piattaforma Invitalia per un totale di quasi 80 milioni, con un “risparmio” di 20 rispetto alla dotazione iniziale.

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