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Ragusa-Catania: invece dello Stato i soldi li sborsa la Regione, ma slitta ancora tutto

Di Mario Barresi |

CATANIA – Una notizia buona e una meno buona.

La prima: la Regione ha deciso tirare fuori altri soldi – tutti quelli necessari: 387,2 milioni – per l’autostrada Ragusa-Catania, che dunque avrebbe copertura per essere realizzata in versione “pubblica”, con Nello Musumeci commissario straordinario con i poteri dello “sblocca-cantieri”

La seconda: il Cipe, in programma venerdì 20 (con alcuni passaggi preliminari già previsti per oggi) per deliberare il via libera all’opera, slitta a gennaio per quelle che a Roma definiscono «questioni di tempi tecnici». Ma ci sarebbe dell’altro.

L’impasse

L’ultima puntata della telenovela sull’opera più attesa nel sud-est siciliano s’era conclusa con una doppia scena, fra il 9 e il 10 dicembre. Da un lato Giancarlo Cancelleri esultante: «Sciolti tutti i nodi, trovata la quadra tra tutti gli uffici e i ministeri, c’è anche l’intesa con la Regione, ora siamo veramente a un passo, manca solo la storica firma del Cipe che arriverà il 19 dicembre». Ma, su La Sicilia, il gelo di Marco Falcone: «Non c’è alcuna intesa con la Regione, non so su quali basi il viceministro si sia spinto nell’annuncio». Con più di un dubbio sull’opportunità, per il governo regionale, di «anticipare coperture che il premier Conte aveva assicurato da fondi statali».

Qualche giorno prima Cancelleri e Falcone s’erano incontrati a Roma col ministro del Sud, Giuseppe Provenzano, che sembrava condividere una linea più prudente del “party” già annunciato dal viceministro ai Trasporti per il Cipe del 19.

La svolta

Cos’è cambiato in appena una settimana? Decisivo è stato un vertice, mercoledì notte, presieduto da Musumeci appena tornato dalla missione istituzionale in Usa. A confronto con l’assessore alle Infrastrutture e con i dirigenti, il governatore ha dato il via libera: oltre ai 217 milioni già investiti, 387.256.758 euro aggiuntivi la Ragusa-Catania, distogliendoli da opere finanziate ma molto indietro su progettazione e iter di Anas. Lo Stato, finora, ha messo sul piatto 149 milioni di cofinanziamento per l’autostrada concepita in project financing con una concessionaria privata, la Sarc del gruppo Bonsignore, alla quale dovrà essere rimborsato (40 milioni la stima dell’Ordine degli ingegneri di Roma) ilcosto del progetto definitivo.

«Se c’è da fare un altro sforzo per dare una svolta a una delle opere più attese dai siciliani, lo facciamo. Confidiamo – questo il ragionamento do Palazzo d’Orléans -che il governo sia di parola e ci restituisca questi fondi da utilizzare per altre opere dell’Isola».

Strade, 620 milioni rimodulati

Il tutto in una nuova mappa dei fondi Fsc e Fas sulle infrastrutture (per opere Anas e non solo) da 620.498.000 euro. La Regione, infatti, venerdì scorso ha inviato a Roma una proposta di riprogrammazione, accolta dal governo nazionale pur con qualche limatura.

Nella lista definitiva delle nuove infrastrutture da finanziare, oltre ai fondi aggiuntivi per la Ragusa-Catania, entrano la Statale 284 (100 milioni per il tratto Adrano-Paternò), la Statale 115 (15 milioni per la bretella fra Vittoria Ovest e Comiso Sud), la Licodia Eubea-Libertinia (50 milioni per il tronco fra lo svincolo Regalsemi e l’innesto sulla 117 bis) e la Statale 417 (5 milioni per progettare l’adeguamento dei primi 20 chilometri da Caltagirone). Fra le new entry con risorse extra-Anas, il governo regionale ha chiesto e ottenuto di inserire altre quattro opere per un totale di 59 milioni: il ponte Pagliara a Messina (7 milioni), la via di fuga Alcara li Fusi-Statale 113 (25 milioni), la Provinciale Ispica-Pozzallo (15 milioni) e interventi di viabilità comunale sulla Statale 121 (12 milioni).

Ma ai 620 milioni di nuove opere, corrisponde un definanziamento di paro importo. E cioè: 213 milioni per realizzare la terza corsia della Tangenziale di Catania (restano 4,2 milioni per la progettazione); 256 milioni per la Statale 189 Palermo-Agrigento (186 milioni per l’ammodernamento del tratto Bivio Manganaro-confine provincia Palermo e 70 milioni per l’adeguamento del 4° lotto in provincia di Agrigento); 34 milioni per la Nord-Sud Santo Stefano di Camastra-Gela (tratta Svincolo Mulinello A19-Innesto Statale 117 bis). Altri 117 milioni dal rinnovo di materiale rotabile e dai residui Fas dei Grandi Progetti.

L’intesa

L’accordo c’è. E a garantire, anche per il ministro Paola De Micheli, è Cancelleri. Che giorni fa ha avuto un «lungo e proficuo» colloquio con Musumeci. Con l’effetto collaterale – sussurrano a Roma e Palermo – di un certo irrigidimento di Provenzano.

Su proposta proprio del viceministro grillino il governatore sarà nominato commissario straordinario della Ragusa-Catania, con i poteri dello “sblocca cantieri”: avrà funzioni di stazione appaltante e potrà sostituirsi a ogni autorizzazione, parere o visto necessari all’avvio e alla prosecuzione dei lavori. «In questo modo – dettaglia Falcone – si potrebbe accelerare il cronoprogramma dell’opera: fra 20 e 24 mesi, dopo l’eventuale via libera del Cipe, per aprire di fatto il cantiere».Cancelleri, fino a ieri mattina, ostenta ottimismo: «Ci siamo quasi, il grande lavoro di squadra sta avendo i suoi frutti». E rassicura la Regione sui fondi anticipati: «C’è l’impegno di Conte, la Ragusa-Catania si farà con fondi statali. E le risorse saranno restituiti con la programmazione 2020».

Il giallo finale

Tutto già predisposto. Con un’agenda di massima. Questa mattina si sarebbe dovuta tenere una riunione preparatoria, alla presenza anche di Mario Turco, sottosegretario alla Presidenza con delega su Programmazione economica e investimenti; e nel pomeriggio, alle 17, la Cabina di regia, coordinata dal ministero del Sud, per la rimodulazione dei fondi Fsc-Fas, compresi quelli nuovi per la Ragusa-Catania. E ciò in prospettiva della riunione del Cipe, prevista per venerdì 20 (anziché il 19, come annunciato da Cancelleri) per i tre passaggi decisivi: il cambio di soggetto attuatore (dal concessionario privato all’Anas), l’approvazione del progetto definitivo e il finanziamento dell’opera.

Ma ieri sera il programma è cambiato: slitta tutto a gennaio. «Questioni di tempi tecnici relativi al comitato di sorveglianza», dicono al Mit. Precisando: «Abbiamo scelto di non correre e di fare le cose con più calma, ma meglio». Cancelleri, contattato a tarda sera, rassicura: «Nessun problema. Solo tempi tecnici ai quali abbiamo dovuto arrenderci». Falcone non si sbilancia: «La Regione ha fatto tutto quello che doveva fare, ci sono state interlocuzioni telefoniche fino a qualche minuto fa con ministero e Anas. Restiamo fiduciosi. Speriamo che a gennaio ci sia il disco verde per un’opera prioritaria». Ma il giallo resta in parte irrisolto. E se l’Anac avesse deciso di bloccare la Ragusa-Catania?

Twitter: @MarioBarresi

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