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Omicidio Valentina Salamone, chiesto l’ergastolo per Nicola Mancuso

Di Orazio Provini |

CATANIA – La condanna all’ergastolo è stata chiesta dal sostituto procuratore generale Sabrina Gambino, per l’adranita Nicola Mancuso, 32 anni, detenuto per altri reati, finora unico imputato al processo per omicidio pluriaggravato in concorso della ventenne Valentina Salomone.

Il fascicolo, dopo la riapertura dell’inchiesta per la morte della giovane, inizialmente archiviata come suicidio, venne avocato dalla procura generale che riaprì le indagini e portò l’indagato sotto processo davanti ai giudici di Corte d’Assise. Valentina Salomone venne trovata impiccata il 24 luglio del 2010 a un albero di una villetta di Adrano. Ma secondo le perizie del Ris portate al processo la posizione della corda, il tipo di nodo al cappio, la presenza di sangue della vittima, del suo presunto omicida e di un “ignoto 1” maschio, oltre alla traiettoria degli schizzi ematici permettono di escludere il suicidio.

Secondo i militari dell’Arma la scena del delitto sarebbe stata manomessa per simulare un suicidio. Nel procedimento sono presenti come parti civili i genitori e i fratelli della vittima, assistiti dall’avvocato Dario Pastore, e le associazioni Thamaia e Telefono rosa.

Per il caso, come detto, in un primo momento era stato chiesta l’archiviazione, ritenendolo un suicidio, ma la Procura generale di Catania ha avocato l’inchiesta e dopo perizie dei carabinieri del Ris, che hanno ritenuto di avere trovato tracce di sangue dell’uomo sotto le scarpe della giovane, ha chiesto il processo per l’imputato, che è stato rinviato a giudizio il 19 ottobre del 2016 dal Gup Marina Rizza. Mancuso, che è sposato ed aveva avuto una relazione con la vittima, si è sempre proclamato innocente.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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