Notizie Locali


SEZIONI
Catania 16°

Immigrazione

Open Arms, mail dell’ex cancelliere Merkel acquisita dai giudici

A chiedere al Tribunale di Palermo l'acquisizione è stata l’avvocato Giulia Bongiorno, legale di Matteo Salvini

Di Redazione |

Una mail dell’ex cancelliere tedesco, Angela Merkel, è stata acquisita dai giudici del processo Open Arms, con Matteo Salvini imputato a Palermo per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. Si trattadella riposta della Merkel a Oscar Camps, fondatore della Ong spagnola, che aveva consegnato una lettera all’ambasciatore tedesco in Spagna per sollecitare un intervento dell’Ue per sbloccare la vicenda della nave con a bordo 147 migranti ma che in quella fase non aveva un porto sicuro dove sbarcare. Aparlare di questo inedito scambio epistolare è Camps, che viene ascoltato come teste nell’udienza in corso.

Camps ha riferito in aula il colloquio che ebbe con l’ambasciatore tedesco nei giorni in cui la nave della Open Arms navigava con 147 persone a bordo e c’era in atto il contenzioso davanti al Tar sul decreto governativo che impediva l’ingresso nelle acque italiane, poi sospeso dai giudici amministrativi. A chiedere al Tribunale di acquisire agli atti la mail dell’ex cancelliere è stata l’avvocato Giulia Bongiorno.Camps ha recuperato il testo dalla posta elettronica sul suo smartphone e ha inoltrato la mail all’indirizzo fornito dai giudici. Il testo è in tedesco, per cui non è stato possibile leggere il contenuto durante la deposizione. I giudici hanno acquisito anche la lettera che Camps aveva consegnato all’ambasciatore.

Casi di scabbia, mancanza d’acqua, donne abusate, molti minorenni. Perfino tentativi di suicidio. C’era una grave emergenza umana e sanitaria a bordo della Open Arms a cui, nell’agosto 2019, veniva negato lo sbarco in un porto italiano, ha rievocato il fondatore della ong, Oscar Camps.«Siamo dovuti intervenire per raccogliere una persona che si era lanciata in mare», racconta Camps che ricostruisce «i momenti drammatici vissuti a bordo dopo una lunga permanenza in mare, anche in condizioni climatiche difficili».A bordo della nave dei soccorritori c’era, dice Camps, «molta tensione». Alcune persone avevano la scabbia, altre erano disidratate. Oltre alla mancanza di acqua, non c’era neanche medicine a sufficienza. «Erano tutti provati per una situazione assolutamente insalubre», aggiunge il fondatore di Open Arms.Testimone di quelle sofferenze fu l’attore Richard Gere che si trovava a Roma e si trasferì a Lampedusa da dove venne poi trasferito a bordo della nave. A Camps aveva dato la disponibilità «a fare qualcosa» per superare il blocco proseguito anche dopo una decisione del Tar favorevole all’Open Arms.Solo dopo l’intervento del procuratore di Agrigento del tempo, Luigi Patronaggio, la nave potè raggiungere il porto di Lampedusa.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA