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Densa nube di fumo su Alcamo: incendio in un deposito di rifiuti

Di redazione |

TRAPANI – Un incendio, scoppiato nel pomeriggio ad Alcamo (Trapani) in un deposito per la raccolta differenziata dei rifiuti, ha sprigionato una densa coltre di fumo che ha coperto la città facendo scattare l’allarme nube tossica. Sul posto stanno operando tre squadre dei vigili del fuoco e mezzi del Comune. L’incendio, di cui al momento non si conosce la causa, si è sviluppato nel centro di stoccaggio dell’imprenditore Vincenzo D’Angelo. 

Secondo una prima ricostruzione le fiamme sarebbero partite da un’area attorno al deposito, cosparsa di rifiuti in mezzo alle sterpaglie. Le fiamme hanno investito alcuni capannoni. Una colonna di fumo nero si è alzata coprendo una zona di oltre un chilometro. Oltre ai vigili del fuoco di Trapani, sono intervenute alcune squadre di Palermo, una decina in tutto. Il fumo è visibile dall’autostrada A29 Palermo-Mazara del Vallo.

Il sindaco di Alcamo, Domenico Surdi, è in contatto con la prefettura di Trapani e con il dipartimento regionale della Protezione civile, per valutare le iniziative da adottare a tutela della salute della popolazione. «Al momento – dice il sindaco – non sappiamo se si sono sprigionate sostanze tossiche dalla combustione dei rifiuti, per cui attendiamo dai tecnici di conoscere le prime valutazioni su questo punto». 

Surdi in post su Facebook ha inviato i cittadini a restare in casa con porte e finestre sbarrate. «L’incendio scoppiato poche ore fa – ha scritto il sindaco sul suo profilo sul social network – interessa lo stabilimento privato di stoccaggio rifiuti nei pressi di contrada Sasi. In questo momento sono presenti sul posto tutte le forze competenti. Abbiamo attivato la Centrale Operativa Comunale e siamo in contatto costante con la protezione civile regionale e con la prefettura di Trapani».

«Tutti i cittadini che si trovano ad Alcamo sono pregati di rimanere in casa con le porte chiuse – aggiunge il sindaco – e senza accendere i condizionatori. Vi aggiornerò non appena avremo ulteriori novità. Ecco intanto due numeri della protezione civile cui potete rivolgervi in caso di necessità: 0924 590405 oppure 0924505375».

L’incendio ha bruciato come detto anche materie plastiche stoccate nell’impianto per il trattamento dei rifiuti; di qui l’allarme per il rischio di sostanze tossiche.  L’ecologista Massimo Fundarò, che abita ad Alcamo ed è membro della direzione nazionale di Sinistra italiana, afferma che «non c’è bisogno di attendere le analisi; la combustione della plastica sprigiona diossina, che è tossica sia per inalazione che per contatto. Le autorità devono, con urgenza, adottare le misure necessarie. Il problema non si esaurisce con lo spegnimento dell’incendio. La diossina si deposita sui terreni».

Anche Bartolo Corallo Presidente Gruppi Ricerca Ecologica Sicilia ha chiesto un intervento immediato per verificare la qualità dell’aria. «Mi sembra che si possa parlare di disastro ambientale – dice Corallo – Nel pomeriggio ad Alcamo è la calata la notte e l’aria è diventata irrespirabile. Chiederò alla Regione di eseguire tutte le analisi necessarie per dare sicurezza agli abitanti di una vastissima area».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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