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Call center Almaviva, c’è uno spiraglio per salvare 500 lavoratori

Lo ha reso noto l'onorevole Figuccia: "Nell'incontro romano sono state approntate nuove strade da percorrere"

Di Gaetano Ravanà |

Si aprono spiragli per i 500 lavoratori del Call center Almaviva che ieri hanno incontrato a Roma insieme ai rappresentanti dell’azienda, dell’assessore regionale alle attività produttive e dell’assessore regionale della Famiglia e Lavoro il capo di gabinetto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Sono le parole del deputato regionale della Lega Prima l’Italia On. Figuccia. "Nell’incontro romano – spiega Figuccia – sono state approntate delle nuove strade da percorrere per trovare soluzioni concrete per i 500 lavoratori. Tra le ipotesi più interessanti, e secondo il mio avviso più percorribili, è previsto di utilizzare il numero 1500 che durante pandemia era stato attivato per offrire consulenza telefonica e informazioni sul Covid-19, con particolare riferimento alle misure di prevenzione, alla campagna di vaccinazione, alla Certificazione verde Covid-19, come linea di pubblica utilità a servizio dei Cup (Centri unici di prenotazione regionale) e non solo, attraverso il coinvolgimento delle due partecipate Enel e Poste a loro supporto considerato la notevole attività di call center che svolgono le due aziende. Ringrazio a tal proposito l’autorevole sostegno ed interesse da parte del Presidente Schifani, che avendo a cuore la sorte di questi lavoratori, sta seguendo con molta attenzione l’evolversi e ne è prova l’invio a Roma dei due assessori regionali. Spesso anche in passato – conclude Figuccia – ho seguito personalmente le vicende di questi lavoratori, e nella scorsa legislatura più volte ero intervenuto in aula per sensibilizzare la questione, ed ora ritengo che col supporto del nuovo governo regionale si possa arrivare in tempi brevi ad una soluzione definitiva chiudendo una brutta pagina e dando serenità ai 500 lavoratori e alle loro famiglie".

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